mercoledì 17 dicembre 2014

I diritti umani di Agim Sulaj


United Nations for Children
Agim Sulaj





Human Rights
pencil on paper
work for international cartoon competition Human Rights , Ankara , Turkey
Agim Sulaj

martedì 16 dicembre 2014

Ebola

Time ha nominato personaggio dell'anno 2014 "The Ebola Fighters"


The Choice

They risked and persisted, sacrificed and saved. Editor Nancy Gibbs explains why the Ebola Fighters are TIME's choice for Person of the Year 2014
Dec. 10, 2014

By Nancy Gibbs
Not the glittering weapon fights the fight, says the proverb, but rather the hero’s heart.
Maybe this is true in any battle; it is surely true of a war that is waged with bleach and a prayer.
For decades, Ebola haunted rural African villages like some mythic monster that every few years rose to demand a human sacrifice and then returned to its cave. It reached the West only in nightmare form, a Hollywood horror that makes eyes bleed and organs dissolve and doctors despair because they have no cure.
But 2014 is the year an outbreak turned into an epidemic, powered by the very progress that has paved roads and raised cities and lifted millions out of poverty. This time it reached crowded slums in Liberia, Guinea and Sierra Leone; it traveled to Nigeria and Mali, to Spain, Germany and the U.S. It struck doctors and nurses in unprecedented numbers, wiping out a public-health infrastructure that was weak in the first place. One August day in Liberia, six pregnant women lost their babies when hospitals couldn’t admit them for complications. Anyone willing to treat Ebola victims ran the risk of becoming one.[...]
...  eccovi alcune delle tante vignette sull'ebola:

lunedì 15 dicembre 2014

Un anno LERCIO - Il 2014 come non l’avete MAI LETTO

Il 2014 come non l’avete mai letto

Ha rivoluzionato la satira sul web. Ha conquistato i social. Ha trasformato la bufala in un genere letterario. Ora Lercio ci fa rivivere il meglio del peggio del 2014 con oltre 100 articoli cattivissimi, decine di battute inedite, tanti sondaggi per capire le (surreali) opinioni del Paese e l’oroscopo per l’anno che verrà.
In un mondo in cui l’informazione domina le nostre vite, un collettivo di dissidenti sceglie di rifiutarne la retorica e di cominciare una lotta senza quartiere alle formule preconfezionate e alla pigrizia intellettuale di tanto giornalismo dei nostri tempi. Con queste premesse nasce nel 2012 il sito Lercio.it, che in breve tempo si afferma come fenomeno virale capace di inondare il web con le sue notizie nonsense e satiriche che però a volte sono tanto plausibili da sembrare vere e da essere frettolosamente riprese da giornali e agenzie. Oggi Lercio.it è un quotidiano online da oltre un milione di contatti al mese che guarda la cronaca, la politica, la cultura, la scienza e lo sport ora con ferocia, ora con stralunato disincanto senza risparmiare nessuno. Dopo aver trionfato agli ultimi Macchianera Awards, gli Oscar del web, nella categoria Miglior Sito e Miglior Battuta, Lercio.it arriva in libreria per farci rivivere a modo suo i fatti salienti del 2014 con oltre 100 articoli, sondaggi e brevissime, tanto materiale inedito, l’oroscopo del 2015 e una sezione “Bonus Track” che raccoglie le notizie che hanno fatto la storia del sito. Un anno Lercio è un compendio di magnifico non-giornalismo, un prontuario di battute fulminanti, una fotografia deformata ad arte dell’Italia di oggi.


Caratteristiche


sabato 13 dicembre 2014

EDY Perazzolli: Verso la terza età

Da oggi fino al 13 gennaio nella biblioteca civica "G. Tartarotti" di Rovereto
Pierpaolo Perazzolli EDY 
in mostra con 60 vignette per sorridere di un argomento molto spinoso la terza età


Bort l'autore di “Le ultime parole famose” della Settimana Enigmistica




“Le ultime parole famose”: il decano della Settimana Enigmistica racconta l’Italia in 50 anni di vignette
Cominciò da ragazzo autodidatta con un disegno sul generale Badoglio e ora, alle soglie dei 90 anni, è in cerca di nuova ispirazione per vincere la solitudine e la noia
12/12/2014
miriam massone
alessandria
Da 50 anni l’appuntamento è sempre nello stesso posto: in basso a destra, pagina 43. Lì l’enigmista compulsivo sa che può concedersi una sosta dalle parole crociate e guardare dal buco della serratura la vita di una famiglia media. La cornice è quella delle «Ultime parole famose», un’«istituzione» della Settimana Enigmistica, anche ora che di parole l’autore non ne ha più: «Sono d’archivio quelle vignette ormai, da un po’ ho smesso: ero stanco, mi cominciava a infastidire se mi ritoccavano il disegno. D’accordo la correzione sulla battuta, ma perché mai togliere il cappello al mio Bort?». Mario Bortolato, in arte «Bort», nato in Veneto ma alessandrino da sempre, è un pezzo di storia dell’editoria italiana: 89 anni, 20mila vignette in curriculum, pessimista come solo gli artisti della risata sanno essere. L’ironia la consuma tutta nei suoi tratti, matita e china, tratteggi, retinature, collage. Mai polemico e mai politico: «E’ molto più difficile l’umorismo rispetto alla satira: che ci vuole a far ridere parlando di Brunetta?». Più arduo trovare lo spunto invece su signor «Bort» (quello delle vignette) e consorte.



La mitica vignetta

Un filo di pancia, camicia e cravatta, un po’ maldestro ma simpatico, semplice ma fulminante nei commenti, se fosse un film sarebbe un personaggio di Carlo Verdone: è l’italiano medio. Coprotagonisti, la moglie, gonna al ginocchio e capelli raccolti, i figli, la suocera - «Quella che vorresti sempre buttare dalla finestra ma poi non la butti mai» - e il cane. «Le ultime parole famose» ricalcano la vera famiglia di Mario Bortolaso che, tra l’altro, è anche «nonno d’arte»: suo nipote è il noto tennista Matteo Donati. «Sono autodidatta, cominciai da ragazzo con una vignetta su Badoglio e non ho mai smesso, nemmeno dopo la laurea in Giurisprudenza e quando trovai lavoro all’Inps. Ero affascinato dal mondo delle redazioni». Le prime collaborazioni sono con Marc’Aurelio, Notes, Grazia, poi Famiglia Cristiana, Millelibri, Domenica quiz, Intrepido, Monello (qui disegnava Teo, un «giamburrasca» anni Settanta). Lo notano, apprezzano, ricercano. Così nel 1963 entra nella «Disegnatori riuniti» assieme ai big del settore: «E grazie a loro sono arrivato alla Settimana Enigmistica», con una parentesi pure come autore di programmi tv, da L’Altra Domenica a Drive In. La battuta nasce per caso, guardando la tv, nella sua casa al rione Pista, passeggiando, o al supermercato. E viene sempre prima del disegno, che segue a ruota: per quello bastano 5 minuti. La sua mano nodosa e per nulla incerta pattina sul foglio.
In cerca di ispirazione
Alle soglie dei 90 anni Bort non risparmia i suoi affilati commenti: «Non mi piace tanto lo stile di questi ultimi tempi: c’è troppa cattiveria». Com’è difficile far sorridere senza ferire. «Vauro è terribile, come pure Forattini». Ma qualcuno da salvare c’è: «Mi piacciono Giorgio Cavallo e le strisce di Ernesto Cattoni su Famiglia Cristiana». I suoi preferiti sono i Peanuts di Schulz, vagamente simili alla famiglia di Bort. Mandato in pensione il suo alter ego in fumetti, Bortolato si è rilanciato con le strisce sui frati («Mi ha ispirato il colore del saio, quel marron che mi piace tanto»). A chi volesse imitare la sua carriera dice: «Meglio di no, non si campa con i disegni. Adesso mi hanno chiesto di dare lezioni nelle scuole: ma cosa dico? Io non ho studiato disegno, ero portato e basta». Geniale, con quel pessimismo che però fa rima con realismo. Oggi Bort è in cerca di una nuova musa, per ridare un senso ai pomeriggi di solitudine che gli spengono l’estro: «Si è spenta l’ispirazione, ma vorrei ritrovarla».
foto di Federica Castellana 
La Stampa



Le migliori vignette di "Bort"


Mario Bortolato (Bort.)
Forse non tutti sanno che il famosissimo Bort. Autore de “Le ultime parole famose…” vignette esilaranti pubblicate sulla Settimana Enigmistica è un’alessandrino di adozione, tutt’ora residente nella nostra città.
Mario Bortolato nasce il 2 agosto 1926 a Salzano (Ve). Per seguire gli spostamenti del padre, segretario comunale, cambierà spesso residenza. Terminato il Liceo Classico a Voghera, si iscrive al Politecnico a Milano con la speranza di conseguire una laurea in Architettura. Dopo aver conosciuto, quella che poi in futuro diventerà sua moglie, Bortolato abbandonerà il Politecnico di Milano per iscriversi a Giurisprudenza a Pavia e nel 1953 potrà fregiarsi del titolo di Dottore. Disegnare vignette, per Bortolato, non era l’attività principale ma il suo vero lavoro era quello di impiegato nell’ufficio parastatale dei Contributi Agricoli Unificati, che svolse in Alessandria dalla metà degli anni ’50. Diventato Direttore, si trasferirà per due anni a Belluno e per un altro paio di anni a Vercelli. Ritornerà infine ad Alessandria, dove concluderà l’attività lavorativa nel 1986. Bortolato firma i suoi lavori con la siglia “Bort.” Diminutivo dettato dalla sua proverbiale pigrizia (scrivere il nome per intero richiederebbe troppa fatica). I suoi esordi artistici risalgono ai tempi del liceo, quando ritrae in divertenti caricature i compagni del liceo. Il vignettista prende contatto con l’umorismo politico nel 1950 cominciando a pubblicare sui giornali dell’epoca le sue belle e formose figliole che tanto piacevano ai lettori di ogni età. Fu il “Guerin Meschino” ad avviarlo a tale mestiere e da allora vagò un po’ per tutti i periodici dell’Italia. Nel 1955, Bort, conquista il prestigioso trofeo “Palma d’oro” per il disegno umoristico all’ottavo Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera. Nello stesso anno, la Doubleday di Garden City (New York) pubblica “Cartoon Treasury” con ben 21 vignette del nostro artista. Il 1962 segna l’ingresso di Bort. Nell’agenzia milanese “Disegnatori Riuniti”, da lì a poco la Settimana Enigmistica gli affiderà la famosa rubrica “Le ultime parole famose…”
C’è qualcosa di eccezionale in ogni vignetta di Bort. I suoi famosissimi omini, le sue donnine, molto procaci, persino i suoi bambini lentigginosi ci riportano a un vissuto che ci appartiene, che conosciamo. Succede così che un veneto sia molto più alessandrino, di tanti alessandrini, nella leggerezza, nell’ironia, nella capacità di castigare, ridendo, dei costumi dei suoi concittadini e degli italiani in generale.
I tempi cambiano. Oggi, purtroppo dobbiamo fare i conti con l’indifferenza, la volgarità, il rumore…le vignette di Bort. Invece hanno per tema la vita in famiglia, in ufficio, in città: insomma ci dà un saggio divertente dei vizi di casa nostra. I personaggi di Bort. continuano ostinatamente ad esprimere la parte migliore di noi. Noi forse siamo più invecchiati, incattiviti e più soli. Loro no: sono sempre gli stessi e ci regalano dal foglio un po’ della loro innocenza.
[fonte]

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Nota di Zanzara:
 Bortolato ha cessato la collaborazione da un annetto. Purtroppo. Resta una certa scorta di suoi inediti. E poi... e poi dopo si vedrà (jannacci dixit)

venerdì 12 dicembre 2014

COMPLEANNO ETTORE BORZACCHINI 12 dicembre

Simpatica iniziativa per ricordare il giorno del compleanno di un grande della satira italiana
GIORGIO MARCHETTI alias ETTORE BORZACCHINI
 L'evento su FB


giovedì 11 dicembre 2014

Vignette d’Autore: Paride Puglia Vol.1



“Vignette d’Autore: Paride Puglia Vol.1”: è il libro che, nei fine settimana natalizi, ma anche la Vigilia di Natale, verrà venduto in piazza Garibaldi da “Quelli per Amref del Comune di Sassuolo” per realizzare un pozzo in Africa.
Il libro, realizzato dal noto vignettista Paride Puglia,

mercoledì 10 dicembre 2014

GB: Political Cartoon of the Year 2014

La vignetta britannica 2014 è di Brian Adcock


Brian Adcock - The Independent
Winner, Political Cartoon of the Year

Al secondo posto quella di Peter Schranck


Peter Schrank - The Independent on Sunday
Runner up, Political Cartoon of the Year - See more at: http://www.ellwoodatfieldgallery.com/#sthash.ZRjNPUwI.dpuf


Il cartoonist migliore del 2014 Peter Brookes!

 
Peter Brookes - The Times
Winner, Political Cartoonist of the Year





- See more at: http://www.ellwoodatfieldgallery.com/#sthash.ZRjNPUwI.dpuf
http://www.ellwoodatfieldgallery.com/

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and the GB:Political Cartoon of the Year 2013


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GB: Dave Brown vince il "Political Cartoon of Year 2010"


martedì 9 dicembre 2014

Buduàr 20




COPERTINA DI MILKO DALLA BATTISTA
Non riesco ad immaginare le emozioni che vengono generate dalle lettura del nostro almanacco. Il fatto di montarlo e smontarlo, vederlo crescere, talvolta stravolgerlo toglie a noi della redazione l’effetto sorpresa che immagino ritrovino i lettori quando si mettono a sfogliare le pagine virtuali sul proprio schermo.
Peraltro credo che pochi riescano a capire la sensazione che proviamo noi quando vediamo il nostro progetto crescere e raccogliere parole di apprezzamento.
Buduàr occupa parte della nostra vita da ormai venti numeri. Nessuno di noi, quando ci siamo lanciati in questa folle impresa, pensava di arrivare tanto lontano. Nessuno di noi poteva pensare a quanta emozione potessimo provare incontrando nuovi amici che scelgono con entusiasmo di salire sul nostro piccolo treno del sorriso.
Da questo numero prendono posto nella nostra esclusiva prima classe altri due amici che contribuiscono a fare dell’umorismo un’arte: Silver e Marlene Pohle.
Silver aveva già fatto una toccata e fuga nel Buduàr con una bella copertina “divanizzata”. Torna in veste di collaboratore fisso con delle piccole perle che lo allontanano un po’ dall’associazione Lupo Alberto/Silver. Vignette pure, senza personaggio fisso, pubblicate tanto tempo fa su “L’Occhio” il quotidiano popolare di Maurizio Costanzo, ma ancora cariche di straordinaria capacità di strappare un sorriso.
Marlene Pohle, è nata in Argentina e abita in Germania. è la vice presidente generale della FECO international (Federation of Cartoonists Organizations) insomma, roba fina.
I suoi disegni vanno ad arricchire la nostra collezione di pagine irripetibili. Vi lascio alla lettura di un numero che sarebbe stato impossibile senza l’eccezionale apporto di Cristina Garcia, la nostra traduttrice.
Ad un certo punto Buduàr sembrava una vera Torre di Babele: le pagine erano occupate da testi francesi, spagnoli ed italiani. L’intervista a Nadia Khiari in francese, il divertente articolo su Mongolia in spagnolo... Il risultato lasciamo a voi giudicarlo.
Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
E' anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.
 http://www.buduar.it/

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121 pagine da gustare a poco a poco
qualche  vignetta in anteprima





Gianni Burato a pag. 71

Uber a pag.33


Silver a pag 31
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lunedì 8 dicembre 2014

Avanzi di balera e altri politicanti

 Da sx :
Gianni De Michelis detto Avanzo di balera
Vittorio Emanuele III Sciaboletta
Alessandra Mussolini La duciona
Sua emittenza Silvio Berlusconi detto altresì Al tappone, caimano, papi
Pier Luigi Bersani Garganella
Giulio Andreotti Belzebù, Il gobbo
Romano Prodi Il mortadella
Bettino Craxi detto cinghialone e Ghino di Tacco
cliccare qui per ingrandire l'img


Cari Amici,
vi invio una galleria di caricature apparse sul Fatto Quotidiano di lunedì 1 dicembre. I testi erano di Emiliano Liuzzi e Pino Corrias.

A presto
Marilena Nardi


La pagina del Fatto Quotidiano:


 Avanzi di balera e altri politicanti
La cattiveria della satira
Dal fascismo alla fine della prima repubblica i soprannomi si sprecavano: sempre azzeccati e mai politicamente corretti.
Il ministro che amava danzare era Gianni De Michelis, ma le penne non hanno mai risparmiato nessuno: Vittorio Emanuele III era sciaboletta, Berlusconi è Papi o Al Tappone, Prodi Mortadella. Nel giornalismo i campioni nel coniare nomignoli sono stati Vittorio Feltri (che ribattezzò Craxi il cinghialone) Giampaolo Pansa, e Marco Traveglio .

Un murale per Don Gallo



E' lungo circa 10 metri e alto 4: è il nuovo murale dedicato a don Gallo che due giovani artisti genovesi hanno realizzato al Cep di Prà, nell'area Pianacci. Grazia Buongiorno, in arte Drina, e Giulio Centenaro, in arte Giuliogol, gli artisti che hanno firmato la pittura, hanno scelto la frase incisa sul crocifisso che il sacerdote teneva sulla sua scrivania: "Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei". Lunga è la storia che lega il prete di strada al Cep: fu don Gallo a salutare con Gino Paoli l'inaugurazione del PalaCep nel luglio del 2009, e non mancò di cantare "Bella Ciao", quando ai Pianacci don Gallo festeggiò i suoi 83 anni. E cinque mesi dopo, ancora la PalaCep, don Gallo ritornò per abbracciare Adriano Celentano, Beppe Grillo e Gino Paoli al concerto di beneficenza a favore degli alluvionati
 (nelle foto di Giorgio Scarfi, il murale e due artisti che hanno firmato l'opera) 

domenica 7 dicembre 2014

L'Alemanno di Gianni Burato ed altre opere

Alemanno imperiale

Nota: L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è indagato per associazione mafiosa nell'ambito della vasta e scandalosa operazione «Mafia capitale», un collaudato e redditizio patto di ferro tra mafia e politica a Roma.

La sorprendente opera di Gianni Burato mi da l'occasione  di presentarvi cari amici del blog alcune delle opere di questo famoso autore italiano. Ho scelto tra le sue numerose tavole artistiche alcune rivisitazioni di grandi opere di Leonardo Da Vinci, VanGogh, e Magritte,  e visto l'ormai imminente periodo natalizio, una vignetta befanesca.
Monna Lisa si sbarba
da Buduàr 20



La camera di Vincent ad Arles
 da Buduàr 20

Dama con ermellino





Befane politiche
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Gianni Burato
Nasce a Verona dove vive e lavora.
Artista eclettico con una disposizione naturale per il disegno che sviluppa con grande creativita' utilizzando tutte le tecniche.Grande talento e una sensibilita' non comune lo portano a creare illustrazioni raffinate per le maggiori testate, come le celebri copertine per il "Venerdi"(La Repubblica) e la collaborazione con "Cuore".
E' tra i fondatori con Milo Manara del giornale satirico "Verona Infedele".
Nel 1995 vince,nella sezione multimediale
il 1° Premio Internazionale di Satira Politica di Forte dei Marmi disegnando il CD interattivo "MegalomaNet",riconosciuto anche dalla Apple Italia. E sucessivamente nel 1998 giunge il riconoscimento con il piu' ambito premio "Pino Zac" sempre al Premio Satira Internazionale di Forte dei Marmi, per le illustazioni dedicate all'Euro.
La satira non esaurisce la sua vena creativa.
lavora per le piu' importanti Agenzie di pubblicita'. Crea splendide illustrazioni per la Ferrero, il Gruppo Volkswagen,Chevrolet
Ferrari Spumanti, Aeroporto Catullo, Telecom, Unicredit e alcune fra le maggiori case vinicole Italiane.
Suo il Marchio del famoso Festival internazionale dei Giochi di strada "Tocati' "
Attualmente collabora con il "Fatto Quotidiano", con gli architetti designers Mendini e per Clear Channel Communications.
Ha illustrato svariati libri per le piu note case editrici.
Il suo segno e' ormai inconfondibile:preciso,espressivo,ricco di particolari, suggestivo.
Tutte le tecniche gli appartengono e sono esplorate con curiosita' e desiderio di scoperta
Le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero
fonte:  Gianni Burato  - Museo della Satira

sabato 6 dicembre 2014

giovedì 4 dicembre 2014

Ritratto di Clara Gallini

 Il 3 novembre  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Clara Gallini




Clara Gallini: "Pensiamo che i miracoli siano arcaici ma li abbiamo inventati noi moderni"

Parla l'antropologa e etnologa italiana, nata a Crema nel 1931, professore emerito di antropologia culturale all'Università di Roma La Sapienza e presidente onorario dell'Associazione Internazionale Ernesto De Martino: "Che cos'era Lourdes se non un immenso ricettacolo di emotività fuori controllo e di tragici inganni?"
di ANTONIO GNOLI

CLARA Gallini è stata una delle prime antropologhe italiane. In un mestiere prevalentemente per maschi ha affrontato

martedì 2 dicembre 2014

Un italiana nello spazio: "WOW, WOW, WOW!"

 Wow, wow, wow! It’s 22:00 here on the International Space Station (we’re on GMT time), I’m approaching the end of my first day in space and I cannot even begin to describe the experience of the past 30 hours or so. Really, I don’t know. [...]
 Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 1 (24 novembre 2014)—Wow, wow, wow! Sono le 22:00 qui sulla Stazione Spaziale Internazionale (usiamo l’orario GMT [ora di Greenwich—N.d.T.]), mi sto avvicinando alla fine del mio primo giorno nello spazio e non so nemmeno come iniziare a descrivere l’esperienza delle ultime 30 ore o giù di lì. Veramente, non lo so.