lunedì 7 febbraio 2011

Egitto (vignette internazionali)

Prima Parte

The Dictator - Sherif Arafa
The biggest threat facing any dictatorship is a popular revolt. This is why dictators have to rely so heavily on repression.
24 Jan 2011


 La sfinge sotto assedio
Phil Disley- The Guardian

Questa vignetta  di Phil Disley da The Guardian si riferisce alle proteste violente che minacciano di rovesciare il regime egiziano.

Il presidente egiziano Hosni Mubarak è ritratto come la Grande Sfinge di Giza, la statua di una sfinge sdraiata (una mitica creatura con corpo di leone e una testa umana), che sorge sulla Piana di Giza sulla riva occidentale del Nilo a Giza, in Egitto.

I manifestanti stanno attaccando la Sfinge con picconi e lanci di sassi. La polizia sta intervenendo con manganelli e idranti per sedare i manifestanti. L'uccello blu che può essere visto precipitare al suolo, colpito da uno sparo, simboleggia la morte di Twitter (grazie Zoran!). All'inizio della settimana, le autorità egiziane sospeso l'accesso ai siti dei social networking, e poi l'internet in generale in un (non riuscito) tentativo di limitare la diffusione di disordini.



http://static.guim.co.uk/sys-images/Observer/Columnist/Columnists/2011/1/29/1296321532272/Chris-Riddell-30-January--002.jpg
The sphinx stirs
Chris Riddell on the Egyptian riots
The Observer

http://www.independent.co.uk/multimedia/archive/00544/cartoon310111_544988a.jpg
Dave Brown in The Independent 31- 1-2011

http://www.independent.co.uk/multimedia/archive/00542/cartoon270111_542094a.jpg
 ScHrAnk The Indipendent 27-01-2011



The End for Mubarak
KAP
After almost three decades in power, the people have decided that the Mubarak-era is over.
31 Jan 2011
http://www.cartoonmovement.com/cartoon


Now in Egypt
Sherif Arafa
Egypt is protesting.
28 Jan 2011
http://www.cartoonmovement.com/cartoon



ARAB DESPOTS WORRY
By Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland  -  1/26/2011

'Gli amici dei despoti arabi su Facebook... no nemici!!'
Questa vignetta di Patrick Chappatte mostra tre leader arabi in quella che appare come una torre. Essi sono (da sinistra a destra) egiziano Hosni Mubarak, Muammar al-Gheddafi, e il re Abdullah dell'Arabia Saudita.  Sullo sfondo la protesta delle folle. Mubarak chiede: "E voi, quanti  nemici avete su Facebook? "
Il vignettista sta mettendo in luce il ruolo che i social media hanno giocato ai moti arabi, prima in Tunisia e ora in Egitto. Normalmente, le persone parlano di quanti amici hanno su Facebook. Tuttavia, i leader arabi sono così impopolari in questo momento che hanno solo nemici.


Egyptian Pharoah 28-1-2011
By Nate Beeler
The Washington Examiner





The Statue
By Olle Johansson, Sweden - 1/27/2011


http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01814/ADAMS3001_1814611a.gif
Adams in The Telegraph
****
http://www.cartoonmovement.com/cartoon


http://img248.imageshack.us/img248/5837/88699600.jpg
Egypt
By Eric Allie, Caglecartoons.com  -  1/31/2011
http://img691.imageshack.us/img691/65/88614600.jpg
handle with care (rimuovere con cura)
By Joep Bertrams, The Netherlands  28-1-2011
http://img218.imageshack.us/img218/5403/88689600.jpg
nervous
By Joep Bertrams, The Netherlands  -  1/31/2011



http://i.dailymail.co.uk/img/cartoons/mac/2011/02/01022011.jpg
Mac (The Daily Mail)

http://img545.imageshack.us/img545/274/88677600.jpg
win or lose 31-1-2011
By Hajo de Reijger
The Netherlands


PS: un video a fumetti
Patrick Blower's an animated cartoon in The Guardian.

(continua)

sabato 5 febbraio 2011

IL PACCO AL QUIRINALE: RETURN TO SENDER!


KARAOKE AL QUIRINALE

Si vede che Sanremo ispira.
Napolitano rispolvera il vecchio Elvis e respinge al mittente il "pacco" del decreto sul Federalismo Fiscale Municipale approvato in modo irrituale dal Consiglio dei Ministri.
Pubblicato da uber
Etichette: federalismo fiscale, Festival di Sanremo, NAPOLITANO

per ascoltare cliccare sul video


Chiedo scusa il video è stato temporaneamente rimosso perchè
usando la colonna sonora di una canzone di Elvis,
anche se scaricata lecitamente e debitamente modificata, youtube ha avvisato l'autore che questo poteva comportare
la comparsa di pubblicità non controllabile dallo stesso.
Non conoscendo questo meccanismo,Uber pur trovandolo anche logico, ma non di suo gradimento
pertanto d'ora in poi o cercherà qualche volontario che gli canti e suoni la musica o,
se vorrà metterle su youtube, sarà costretto a fare animazioni mute.

Sorry perchè era molto bello https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPqY7NeMGQWL6EO1w8r9cgAl3ddp-MV2jR_9Gc3RPxM9S7FAWAqwYGkuhVhyk1GDU2AGv2nR0Ex5QrU_8L5ihiFKd7G3Nx0gPgmEvb8SNCTXwYlyMOtVpt8Km9BGfIA2p5GgqqbA39ReE/s1600/fany+sad.png

venerdì 4 febbraio 2011

Rivoluzione in Egitto (vignette italiane)

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJp6JXehr84Sv80iseXEyJQbGQ8HscpfMAZwJO_yZS-fKyXFFI5rNU8u4OqRdHTZv7hYXdN-ayzZ7sTZD0K6WZpkCiRqol-_uYfXRr34KxMJ-qXkbA7iK_5H4coBH1Be-VVfr61S-nmLI/s1600/egitto_rivoluz.jpg
Rivolta di popolo
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
NUOVE TECNOLOGIE DI IMBALSAMAZIONE

Ancora presto per dire se la protesta popolare in corso in Egitto riuscirà a sfociare subito in una rivoluzione democratica anche se ciò appare fatale.
Si sta avverando quanto presagito sin dall'inizio della rivoluzione tecnologica e culturale introdotta da  Internet circa l'impossibilità dei regimi autoritari di sopravvivere ad una sempre maggiore e globale libera circolazione delle informazioni.
Non a caso la prima reazione governativa egiziana è stata quella di bloccare gli accessi al WEB nel tentativo, speriamo non efficace, di rallentare la caduta di Mubarak.

Uber Humour
Etichette: informazione, internet, libertà di stampa, politica internazionale


RICONGIUNGIMENTI

Quali gli effetti anche per l'Italia delle recenti sollevazioni popolari prima in Tunisia ora in Egitto?
Auguriamoci che le svolte politiche prendano una piega più democratica anche se, forse, da tempo tutto il mondo occidentale avrebbe dovuto più operare in tal senso anzichè sostenere quei regimi che ora giustamente traballano.

Pubblicato da uber
Etichette: clandestini, immigrazione, politica internazionale


Mal d'Egitto
Paride Puglia






Matteo Bertelli


right
fabiomagnasciutti
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Andy Ventura
Egitto
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/
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2 febbraio 2011, ore 17,25

Noi e le rivoluzioni arabe

Di Ferdinando Camon
Avrebbe importanza la caduta di Mubarak per l’Italia? Certamente, provocherebbe un immediato aumento dell’immigrazione clandestina. E avrebbe un effetto su Israele? Certamente, aumenterebbe i rischi per lo Stato d’Israele, perché l’Egitto di Mubarak è l’unico paese arabo finora che abbia riconosciuto Israele. C’è un effetto domino della rivoluzione di Tunisia? Certamente, in Egitto, Yemen, Albania, forse Algeria, forse Siria, forse Libia, e in altri stati. E nel cuore dell’Islam, l’Arabia Saudita? Impensabile, perché il reddito medio di un cittadino saudita oscilla sui 13mila euro l’anno, non male. Dunque, le rivoluzioni dei paesi arabi sono un effetto della crisi? Non c’è dubbio: da noi a risentirne sono le categorie più deboli, i precari, le donne, i giovani, ma tra gli Stati sono quelli a economia più fragile, scarso sviluppo, democrazia assente. Cosa chiedono i rivoltosi dei paesi arabi? Due cose: 1) pane; 2) libertà. In che ordine? Prima la libertà. Sono convinti che avere più pane viene dall’avere più libertà. Come mai queste richieste adesso, queste rivolte adesso, e dappertutto contemporaneamente? Perché adesso i popoli sanno. Vedono. Sono informati. Confrontano. Chi gli dà questa conoscenza? Gli emigranti, che vengono qua e tornano là; Internet, quel che riescono a leggere e a vedere; Facebook, quel che riescono a comunicare tra loro; e qualche tv araba, Al Jazeera, Al Arabiya. Sono tv anomale nel mondo islamico, vanno alla ricerca di notizie, fanno scoop, hanno entrature impensabili per le nostre tv. Queste sono dunque dittature che crollano? Sì. Dittature diverse, quella tunisina una dittatura poliziesca, quella egiziana una dittatura militare. Ma comunque dittature, che rafforzavano il potere diminuendo l’informazione, hanno sempre speso poco o nulla per la cultura del popolo, hanno creato intorno al potente una cerchia di politici i cui interessi coincidevano con gli interessi del potente, una “cricca”, hanno impedito l’alternanza, sono capi di Stato perché sono capi di partito, i governanti pensano all’interesse delle proprie famiglie. Si dibatte molto in Italia su questi problemi, che peseranno sulla nostra politica interna ed estera? Per nulla. L’Italia è concentrata su notizie interne, come se le notizie estere non la riguardassero.  I titoli di oggi sono: i pm chiedono il rito immediato, Bertolaso non ha mai fatto sesso a pagamento, Nicole ha una tenera amicizia col premier, il premier s’è esibito con Peppino Di Capri… Un giornalista satirico, che inventa una battuta al giorno, l’altro ieri aveva una battuta fulminante: il popolo tunisino pensa al suo premier e si ribella, il popolo egiziano pensa al suo premier e si ribella, il popolo italiano pensa al suo premier e si masturba. I popoli che si ribellano vedono i propri problemi, il nostro popolo non li vede. Non sto dicendo che i nostri problemi siano causati dal premier, sto dicendo che non li vediamo e che questo non-vederli serve alla stabilità del potere. Un potere è stabile quando risolve i problemi o quando fa sì che non si vedano. Se non si vedono, è come se non ci fossero. È una dittatura? Non esageriamo, una dittatura militare o poliziesca da noi è inimmaginabile. Ma chi ha rivelato ai popoli arabi, che adesso si agitano, le storture del loro sistema politico? Gli emigranti che tornano, le tv straniere, la rete di Internet, l’informazione estera. Il modo in cui ci vediamo noi, da soli, non ci dice come siamo. Dobbiamo capire come ci vedono gli stranieri. I loro giornali, le loro tv, i loro politici, i loro inviati, i loro scrittori. Ci serve uno specchio, per vederci in faccia. E se vedessimo la nostra faccia come la vedono gli stranieri, cercheremmo subito di cambiarla.
(fercamon@alice.it)




SERGIO STAINO




Franco Origone L'Asino


Egizia
Marco Car INSERTO SATIRICO




Damage Control   Giacomo Cardelli Cartoon Movement

After waiting to see what would happen, the United States (a longtime supporter of the Mubarak regime) is now urging Mubarak to step down in an attempt to control the situation in Egypt.seguiranno altri post sulla rivolta del popolo egiziano vista dai cartoonist internazionali

giovedì 3 febbraio 2011

Berlusconi apre al PD, ma Bersani non si fa tentare.


CANTO DELLA SIRENA AL SUONO DELLA LIRA

Berlusconi elogia Bersani e in una lettera resa pubblica lo invita ad affrontare insieme i gorghi della crisi economica e finanziaria del paese.


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Etichette: berlusconi, bersani, crisi governo, pd, politica


Portos



Giulio Laurenzi


Umberto Romaniello





Berlusconi sta tentando di salvare la pelle... con il rilancio del piano programmatico
al suo fianco due colonne di fiducia ...
FEDE-RALISMO  & MORA-LISMO



PILASTRI PROGRAMMATICI

Berlusconi tenta di uscire dallo spinoso dell'angolo in cui si è cacciato rilanciando l'offensiva programmatica.

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Etichette: berlusconi, crisi governo, politica

Il comico Maurizio Crozza apre la puntata di Ballarò, con un pungente monologo sul tema del giorno.
La puntata di ieri di Ballarò era intitolata:”Siamo alla resa dei conti?”.
Crozza ironizza sull’incoerenza delle possibili alleanze politiche in vista delle sempre più probabili elezioni anticipate… per poi continuare sulle virtù di Bersani, grande “maestro Zen!”
Ecco il Video Youtube del Crozza del 1 febbraio 2011






VAURO


 Cambio di strategia
Bandanax L'Asino
Irresponsabile! - Paride Puglia PUNCH

martedì 1 febbraio 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 30 gennaio 2011

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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 30 gennaio
appendice alla settimana in vignette: 27 - 31 gennaio 2011


IL POPOLO ITALIANO

   A Berlusconi non far sapere, quant’è buono il sondaggio per chi tocca le pere!

   Nonostante tutto quello che sta combinando ormai da anni, una grossa percentuale d’Italiani, a giudicare dalle più recenti indagini demoscopiche, dà ancora fiducia al Cavaliere e si schiera al suo fianco ( in effetti, meglio metterglisi al fianco che davanti, dove si rischia quello che in gergo politico viene definito “appoggio esterno”). 
Sotto il peso di metà delle accuse rivolte a Silvio Berlusconi, gli Inglesi di certo avrebbero già mandato a casa il loro Primo Ministro, i Tedeschi cercherebbero d’investirlo a turno con una Volkswagen e gli Americani lo chiuderebbero per venti minuti dentro una stanza con Chuck Norris (essendo anch’egli bassetto e con il parrucchino, si tratterebbe di un derby, in fin dei conti). 
In Italia, non succede niente.
A detta dei più importanti osservatori politici internazionali, gli Italiani reagirebbero con indignazione solo nel caso in cui il Presidente del Consiglio venisse sorpreso in flagrante durante un episodio di cannibalismo, anche se il 28% degli intervistati si è dichiarato propenso a credere che potrebbe trattarsi di un complotto della Weight Watchers.
Mons. Bagnasco ha dichiarato che, a causa di tutta questa vicenda, l’Italia è sgomenta. 
Effettivamente, 300 euro per un rapporto orale sono un po’ troppi.



DANIELA SANTANCHE’

   Questa dolcissima signora della politica italiana, a furia di venire invitata come attrazione folcloristica in tv, ha finito per confondere i media con il medio e ormai, quando s’innervosisce (cosa che le capita di frequente), ha imparato ad alzare il dito inanellato in questione con una rapidità sorprendente (il cosiddetto dito abbreviato). Qualcuno, a un’analisi superficiale, potrebbe pensare 
che si tratta di una comune burina, ma non è così: bisogna considerare che Daniela viene mandata 
in giro dal suo Partito nei palinsesti televisivi a difendere l’indifendibile, cioè l’alto senso morale del Berlusca, un compito che porterebbe anche S.Ignazio di Loyola a fare ripetutamente il gesto dell’ombrello. 
Bisogna dunque comprendere il suo stress e perdonarla. 
Purtroppo, ci sono ancora grandi discriminazioni verso le donne, i compiti più ingrativengono sempre affidati a loro. Ciononostante, la Santanché ha senza dubbio un grosso spessore, come la mortadella tagliata a mano, i lsuo straordinario progetto politico ci regala sempre almeno un momento commovente e bellissimo. 
Ad esempio, quando s’incazza e abbandona lo studio del programma tv che la ospita.



L' ISOLA

   Sembra che parteciperà alla prossima edizione de L’Isola dei Famosi. 
Si fosse trattato di Francesca Minghi, di Francesca Oxa o di Francesca Littletony, chi se ne frega. 
Ma essendo portatrice sana del cognome appartenente al più grande cantautore italiano, si rimane molto perplessi. Peraltro quest’anno, c’informano le cronache, l’Isola sarà piena dei figli e nipoti di personaggi assai conosciuti: la vasectomia dei vip, a questo punto, appare una delle grandi riforme di cui il Paese ha bisogno con urgenza.
Pensate: ci sarà addirittura un pronipote di Giuseppe Garibaldi, con la scusa che, in fin dei conti, anche l’Eroe dei due Mondi, a Caprera, aveva realizzato una specie di reality show ante litteram.
Francesca è una ragazza molto giovane e questa è certamente un’attenuante: forse, quando si troverà a stendere la biancheria al sole insieme a Regina Profeta e si vedrà corteggiare da Plastic Bertrand, capirà di avere sbagliato.
Non sappiamo se,  in altri Paesi che non sono sono l’Italia, i discendenti dei personaggi illustri prendono parte a operazioni deprecabili: al massimo, tempo fa, siamo venuti a sapere 
di una nipotina di Mubarak che la sera frequentava brutta gente. 
Poi, però, s’è scoperto che non era davvero la nipote…

 PARTITO DEMOCRATICO

   Più che delle primarie, l’impressione è che il PD abbia bisogno di un primario, considerati i tanti malanni da cui sembra afflitto. 
44000 napoletani sono andati a votare per scegliere l’erede del Sindaco Rosa Russo Iervolino, 
che presto potrà finalmente tornare a svolgere la sua principale attività, cioè il doppiaggio di Topo Gigio. Presunti brogli, giornalisti bruscamente allontanati, probabili infiltrazioni della criminalità organizzata, addirittura voti a pagamento: sembra proprio che il nostro principale partito di sinistra abbia brillantemente superato il suo senso d’inferiorità nei confronti del centrodestra.
Senza parlare poi delle file di cinesi davanti ai seggi: benché non sapessero chi erano i candidati, hanno garantito d’essere in grado di rifare il PD praticamente identico all’originale, ma a un terzo del prezzo (ci si può accorgere della contraffazione giusto guardando attentamente le cuciture di Bersani, ma si tratta veramente di dettagli…).
Insomma, buone notizie: ancora un piccolo sforzo e il gap con il PDL sarà definitivamente colmato. 
In caso di vittoria alle comunali, infatti, basterà organizzare qualche festicciola con un po’ di mignotte a Palazzo S.Giacomo e il gioco sarà fatto. 



https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:

 I RealitiSCIO***********************************





Gli Italian Galery*******************************

 
Marina Berlusconi di PORTOS Comic strip


Masi / RAIs by PORTOS
by PORTOS Comic strip