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venerdì 24 settembre 2021

Il giornale di Libex 2021

 

vignetta di ©Ramses

Ed ecco che con l'autunno, torna Il giornale di Libex .

 In realtà gli amici di Libex collaborano online con Pagina21, la rivista della Fondazione Giuseppe Di Vagno (1888 - 1921), quotidianamente e ogni giorno potete trovare nuove vignette satiriche. Il giornale di Libex cartaceo è un numero speciale edito in occasione del Festival Lectorinfabula a Conversano (Ba) www.lectorinfabula.eu

Eccovi alcune pagine in anteprima

articolo di Dino Aloi vignette di ©Galantara

In alto ©Mazza e ©Scalarini sotto ©Camerini

©Fabio Magnasciutti

In alto ©GIO e ©Marco De Angelis
sotto ©Dino Aloi e ©Bruno Bozzetto
In alto ©Lido Contemori e ©Gianfranco Uber
sotto ©Mauro Biani e ©Milko

Ma chi è LIBEX?

Centro Euro-Mediterraneo Librexpression – Libex
Per la promozione della liberta di espressione e della satira politica

Il Centro Libex nasce nel 2017 ed è parte della Fondazione Giuseppe Di Vagno. Si dedica principalmente alla promozione della libertà di espressione e della satira politica, tramite numerose azioni.

Le attività del centro includono:
La promozione del lavoro dei membri, vignettisti, grafici, illustratori, fotografi, tramite web, conferenze, mostre, pubblicazioni e banca-dati dei membri e del loro lavoro. Nel 2018, è stato creato un concorso internazionale di vignette satiriche con cadenza biennale;

Una grande mostra annuale di vignette satiriche, nel prestigioso chiostro del monastero San Benedetto di Conversano, sul tema del festival Lector In Fabula, con restituzione su catalogo cartaceo;

La pubblicazione annuale di un giornale d’informazione sui temi del centro, illustrato con vignette satiriche, Il Giornale di Libex;

Un Centro di documentazione e biblioteca, integrati nella biblioteca della Fondazione Giuseppe Di Vagno, sui temi della libertà di espressione e di stampa, della satira politica dall’antichità ad oggi;

Un’attività didattica per giornalisti, studenti e docenti di formazione alla libertà di stampa, alla ricerca e alla verifica dell’informazione e alla lettura delle immagini, vignette e foto;

Workshop e master-class per giovani e studenti sulla caricatura e l’illustrazione, organizzati durante il festival Lector in fabula;

Un sito internet che include un blog, in 3 lingue (Francese/Italiano/Inglese), libex.eu

Il sito è completato da un profilo Facebook (@Libex.eu) e Twitter (@libex.eu).
La rivista della Fondazione Giuseppe Di Vagno, pagina.eu, dedica uno spazio specifico a Libex e pubblica le sue vignette.

Gestione del centro e partnership
Il Centro è coordinato da Thierry Vissol, con il supporto di un Comitato Scientifico composto da 28 membri, professori universitari e giornalisti specializzati nei campi d’interesse del Centro, fotografi e vignettisti del Mediterraneo. La lista dei membri e le loro biografie sono sul sito, libex.eu
 
Media Partners
La rivista satirica on-line Buduàr (buduar.it);
Fany-Blog (fany-blog.blogspot.com);
La rivista settimanale Internazionale (internazionale.it);
La rivista mensile Confronti (confronti.net);
La rivista quadrimestrale di geopolitica Il Nodo Di Gordio (nododigordio.org e @IlNodoDiGordio);
Il mensile norvegese NY TID (Modern Times Review, pubblicato nella versione cartacea in norvegese e in Inglese) nytid.no;
La rivista britannica Index For Censorship (indexoncensorship.org);


Associazioni partner del Centro
Studio Andromeda, Trento;
Cartoon Movement (Olanda);
France Cartoons (Francia);
United Sketches, Paris-Caen (Francia);
Cartoon Home Network International (Norvegia);
Association Coin d’Art Bruxelles (Belgio);
International Cartoon Center (Belgio)

Il Centro, dalla sua creazione, gode del Patrocinio del Segretario generale del Consiglio d’Europa e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

  • https://www.pagina21.eu/
  • https://www.pagina21.eu/libex/
  • https://www.pagina21.eu/libex-chisiamo/libex/






domenica 4 novembre 2018

4 novembre 2018, 100 anni dopo la fine della Grande Guerra

4 Novembre 1918-2018
Paolo Lombardi



Disegni di Marco De Angelis per la app per ipad "In volo nella Grande Guerra" - realizzata con alcuni colleghi di Repubblica *



#GrandeGuerra 100 anni. Per @ilmanifesto
Mauro Biani


Caduti 
CeciGian


Ugo Sajini


Le guerre le fanno i ricchi, le combattono i poveri.100 anni fa come oggi.
 Giuseppe Scalarini 1922


Marco D'Agostino

4 Novembre 2018 - Centenario della fine della Grande Guerra -
per il Calendario Storico dell'ANFCDG
Marco D'agostino



"Forse, grazie alle celebrazioni per la Liberazione del 25 aprile, ma anche ai racconti dei nostri nonni per chi ha la mia età, la Seconda Guerra Mondiale è più presente nei nostri ricordi rispetto alla Prima.
Non voglio apparire impassibile e farne una mera questione di numeri, ma stavo guardando i dati dei due conflitti e ho visto che al termine di quello 1939-45, tra civili e militari, i morti italiani furono circa 472.000 su una popolazione di quasi 44 milioni di abitanti.
Ma, su una popolazione di quasi 36 milioni, i caduti nella Prima Guerra Mondiale furono 1.240.000, circa il 3,5% del totale degli abitanti, per tacere dei 500.000 mutilati.
Una guerra in cui siamo entrati, contro la volontà popolare, a un anno dal suo inizio, mostrandoci neutrali e tenendo contatti con entrambe le parti per ottenere i maggiori compensi possibili per poi tradire l'Alleanza - di cui il Regno faceva parte dal 1882 - nei primi giorni di maggio 1915 e dichiararle guerra una ventina di giorni dopo, anzi, per dichiarare guerra a uno dei due ex-alleati, l'Austria-Ungheria, perché con la Germania, anche se l'avevamo mollata, volevamo comunque rimanere amici.
40 mesi e 1.240.000 morti dopo, qualcuno ebbe il coraggio di chiamarla vittoria.
E così fanno ancora in molti oggi, a 100 anni esatti dalla sua fine.
Non io.
Per me, era e resta una carneficina e quei contadini e operai sfruttati da vivi e mandati al massacro nell'inferno delle trincee, andrebbero almeno lasciati riposare da morti."
Augusto Rasori


4 Novembre 1918
Italy: November 4, 1918, Victory Day
Paolo Lombardi


Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore
viaggia e viaggia, capitò nel paese senza vittorie
in quel paese si commemoravano i defunti, se si voleva
si celebravano le persone degne
si incoraggiavano le altre a diventarlo
nel paese senza vittorie ci si era riappropriati della parola “onore”
non era più legata ad azioni di guerra (in quel paese era bandita per sempre) o al coraggio, ma ai comportamenti quotidiani, ordinari e straordinari, e non aveva colore
nel paese senza vittorie si custodiva la memoria e le guerre non venivano celebrate, ma ricordate e rese monito
nella biblioteca comunale, nel libro di storia contemporanea-contemporanea, la parola guerra era presente una sola volta, dove si ricordava che lì era ripudiata
eppure quel libro non era più esile di quelli passati, era pieno di pagine che sembravano sorridere a sfogliarle
e si aggiornava ogni volta che veniva aperto
“che bel paese questo paese senza vittorie” disse Giovannino e aggiunse: “non vedo l’ora di tornarci”

e io con lui
Fabio Magnasciutti

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La Domenica del Corriere festeggia sulla copertine la fine della guerra.

copertina n 45 10-17 novembre  1918 La Domenica del Corriere

copertina n 46 17-24 novembre 1918 La Domenica del Corriere

*:
Gabriele D’Annunzio lancia i suoi volantini su Vienna.
Disegno di Massimo Jatosti


IN VOLO NELLA GRANDE GUERRA
***

mercoledì 7 settembre 2016

Mantova - Giuseppe Scalarini una penna pungente (3 - 30 settembre)

-

Giuseppe Scalarini
(Mantova, 29 gennaio 1873 – Milano, 30 dicembre 1948)  
É considerato il creatore della vignetta satirica politica in Italia. Disegnatore satirico per il quotidiano del Partito Socialista Italiano, l'Avanti! dal 1911 al 1925, e fervente pacifista e antimilitarista, fu poi duramente perseguitato dal Fascismo. Era solito firmare le proprie vignette e disegni con un vero e proprio inconfondibile rebus formato sul suo cognome: il disegno stilizzato di una scala a pioli seguito dalle sillabe "rini" finali.





Mentre il popolo muore di fame, i privilegiati nuotano nell'abbondanza.
Data: 12-7-1946
Argomenti: Borghesia - Proletariato - Carovita

Data: 26-2-1922
Didascalia: Si solleva la cupola di Dublino, si solleva la pagoda dell'India, si solleva la piramide dell'Egitto, e la cassaforte inglese traballa.
Argomenti: Inghilterra - Capitalismo - Colonialismo - India - Egitto





Il ritorno in città delle caricature di Scalarini

Inaugurate il 3 settembre le due esposizioni allestite alla Biblioteca Teresiana e all’Accademia Virgiliana

A più di quarant’anni dall’ultima esposizione a lui dedicata, sono state inaugurate ieri le due mostre sul caricaturista mantovano Giuseppe Scalarini, creatore della vignetta satirica in Italia nel primo ventennio del XX secolo, che rimarranno aperte al pubblico fino al 30 settembre. All’evento sono intervenuti i curatori delle esposizioni, che hanno fornito una breve descrizione del materiale presentato e dei cataloghi delle mostre, e i rappresentanti delle istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, tra cui la fondazione Cariplo e la fondazione Anna Kuliscioff, che in collaborazione con gli eredi dell’illustratore ha fornito la maggioranza del materiale inedito esposto. Lo stesso nipote di Scalarini, Ferdinando Levi, ha partecipato all’evento, orgoglioso del risultato raggiunto e dell’opportunità di far conoscere i lavori dell’artista, oggi quasi sconosciuto: «Il nostro compito come eredi è quello di far ricordare il nonno». Anche Paola Nobis, assessore alle Biblioteche del Comune di Mantova, ha sottolineato l’importanza di far conoscere la figura del disegnatore mantovano, fondatore di popolari testate locali, quali Merlin Cocai e La Terra.
Nell’esposizione “Giuseppe Scalarini racconta la Grande Guerra” all’interno dell’Accademia Virgiliana sono raccolte le vignette, inedite e non, realizzate durante gli anni del conflitto e che testimoniano lo spirito pacifista e antigovernativo dell’illustratore. Numerosi sono i disegni apparsi sull’Avanti! e in cui Scalarini si impegnò a fornire un’immagine del primo conflitto mondiale opposta alle apparenze di civiltà e tradizioni gloriose fornite da altre pubblicazioni nel corso della guerra.
Alla Biblioteca Teresiana è ospitata la mostra “Giuseppe Scalarini: la sua Mantova, il suo tempo” che, raccogliendo una grande varietà di illustrazioni, da quelle del periodo giovanile fino a quelle dell’apice della carriera, testimonia il percorso che ha portato alla maturazione dello stile caratterizzante i disegni di Scalarini. Tra le sette sezioni dell’esposizione si trova quella dedicata alla produzione mantovana dell’autore, con la raffigurazione di personaggi e istituzioni locali e quella dedicata al bestiario, in cui Mantova è rappresentata come una rana tra la vegetazione e gli stagni che circondano la città.
Giulia Beluzzi



La guerra
Data: 7-8-1914
Argomenti: Guerra - Proletariato


I figli della guerra
Data: 1-7-1922
Argomenti: Guerra - Fascismo - Affarismo

Il carro della vittoria
Il carro della vittoria
La vittoria marcia su una carrozzella per invalidi, ha le braccia e le gambe di legno, gli occhiali neri dei ciechi, la corona in testa dei pazzi, il corno acustico dei sordi, la corona dei fiori dei morti, la bocca chiusa dei muti, un fascio di stampelle dei mutilati, la sputacchiera dei tisici. In fondo, il pozzo in cui hanno gettato 90 miliardi.





Due cattolici (L'Asino)

Articolo pubblicato sull’Asino il 4/10/1924
Don Abbondio e Fra Cristoforo erano due cattolici di diversa tendenza. Don Abbondio stava sempre col più forte, col soverchiatore potente contro il debole oppresso. A chi messo a sostener le sue ragioni contro un violento rimaneva col capo rotto, Don Abbondio sapeva sempre trovare qualche torto, e finiva col dar ragione al torturatore.
Faceva parte del Centro nazionale italiano ed era abbonato all’ Osservatore Romano ed alla Civiltà Cattolica.
Fra Cristoforo, invece, stava sempre col debole oppresso contro il soverchiatore potente, col bastonato contro il bastonatore. Faceva parte del Partito popolare ed era abbonato al Popolo di Roma.
Il primo ubbidiva all’iniquità di Don Rodrigo e de’ suoi bravi; l’altro si ribellava al tirannello. Un bel giorno anzi lo affrontò, come tutti sanno, nel suo palazzo, per tentar di smuoverlo da’ suoi infami propositi.
L’Osservatore Romano gliene disse di tutti i colori, per questa opposizione che faceva a Don Rodrigo. Il cardinale andava sperando che la cosa svanirebbe da sé, che il frate tornerebbe finalmente in cervello; ma vedendo che le cose andavano per le brutte, lo fece chiamare a Roma.
Il cardinale, lasciatolo venire vicino, gli disse: - Padre perché vi siete messo ad avversare Don Rodrigo? – Monsignor illustrissimo avrà ben sentito parlare delle prepotenze commesse da questo signore e da’ suoi bravi contro quel povero contadino.
- Domando – riprese il cardinale – se è vero che gli fate, insieme agli altri del paese, un’opposizione ostinata. – Ho creduto che fosse mio dovere prendere le parti del povero contadino oppresso contro l’oppressore. – Che sarebbe la Chiesa se codesto vostro linguaggio fosse quello di tutti i vostri confratelli? Dove sarebbe, se fosse comparsa nel mondo con codeste dottrine?
- Ma che cosa devo fare?
- Lo domandate? E devo dirvelo? Ubbidire, figliuolo; ubbidire e pregare. Ubbidire sempre a chi comanda.
Scalarini

Le vignette sono state prese da http://www.scalarini.it/it/home

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