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giovedì 22 giugno 2017

Io non so chi era Caproni…


Io non so chi era Caproni…
di Nadia Redoglia

Ovvero lo “sapevo” solo come traduttore di Lorca, Baudelaire, Proust e altri ancora, ma non come uomo protagonista  per l’esame d’italiano alla maturità 2017. Ero rimasta ferma agli Umberti (Saba ed Eco dell’anno scorso) e pertanto sprofondo nel mio personalissimo ignorante buco nero sui  versicoli quasi ecologici. Il lungo tempo dedicato a vescicole da stasi ecologiche che nessuno declama in versi, nonostante il trattato di Parigi (infranto da Trump, ma solo di recente),  ha obnubilato la mia mente…

Epperò ora è possibile dare a me, non più di primo pelo, risposta al motivo per cui centinaia di concorrenti ai quiz d’ora di cena (fascia assoluta con oltre il 25% d’ascolti), già maturati e pure laureati tra il ’90 e 2015,  forniscono risposte impossibili  per noi ante. Infatti inorridiamo, per esempio, a fronte del nazismo, dei partigiani, del verismo collocati negli anni 70. Sbalordiamo nell’apprendere il loro totale disconoscimento delle più elementari basi  di ciò che un tempo si chiamava “educazione civica”. Trasecoliamo sul collocamento che fanno dei padri della patria e loro immediati successori. Restiamo di sasso davanti alla completa ignoranza su sinonimi e contrari di madre lingua, nonostante noi ci si sforzi di fornire l’attenuante dei circa 140 caratteri concessi da twitter  così come già concedemmo il rito abbreviato sui congiuntivi, sugli apostrofi e gli accenti per grammatica (almeno) di base…

Caproni, chiedo perdono…



Caproni
Molte critiche per la traccia del tema di italiano all'esame di maturità.
Pare che il Poeta Caproni sia un perfetto sconosciuto per la maggior parte degli studenti persino qui a Genova. Concordo con chi tuttavia sostiene che tutto sommato non era così necessario averlo studiato in classe per fare un esame critico della poesia proposta. Anzi.
E sono contento che una mia nipote (classico) abbia scelto questo tema pur confessando di non aver mai sentito parlare di Caproni.
Certo che, per chi abita in Castelletto,   non essersi mai chiesto chi era costui che in Paradiso voleva andarci con l'ascensore di Portello come recita l'iscrizione dell'ingresso!
Gianfranco Uber




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Poeta, insegnante e traduttore, Giorgio Caproni è stato uno dei più fini intellettuali del Novecento italiano. 

"Versicoli quasi ecologici" 
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

(1972, dalla raccolta Res Amissa)


Giorgio Caproni nasce a Livorno nel gennaio 1912 e a soli dieci anni la famiglia si trasferisce a Genova, della quale il poeta scrive: “La città più mia, forse, è Genova. Là sono uscito dall’infanzia, là ho studiato, son cresciuto, ho sofferto, ho amato. Ogni pietra di Genova è legata alla mia storia di uomo. Questo e soltanto questo, forse, è il motivo del mio amore per Genova, assolutamente indipendente dai pregi in sé della città. Ed è per questo che da Genova, preferibilmente, i miei versi traggono i loro laterizi”.
Nel 1937 Caproni sposa Rina Rettagliata, compagna di vita, e nel ’39 si trasferisce a Roma, dove vivrà con la moglie per tutta la vita; chiamato alle armi nel 1940, prende parte alla campagna di Francia, che più tardi definì come “un capolavoro di insensatezza”. Muore a Roma nel 1990, a 78 anni.
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Maturità in corso..... il dietro le quinte in aula professori
Ceccon


Traccie di futuro
 il 21/06/2017
MATTIA FELTRI
Va bene, vi siete tutti divertiti. Sul sito del ministero dell’Istruzione c’era scritto traccie anziché tracce, e avete fatto un sacco di battute divertenti. Però, dài, può capitare. E capita. Due settimane fa la ministra Valeria Fedeli in un discorso ha fatto incontrare Vittorio Emanuele III e Napoleone Bonaparte, che in realtà è nato esattamente cento anni prima del Re. Insomma, capita. Specie quando c’è di mezzo la maturità.


Nel 2005 in una tracca, pardòn, traccia, il ministero ha collocato Urbino in Umbria anziché nelle Marche. Nel 2007 in un tema su Dante è stato confuso San Tommaso con Bonaventura da Bagnoregio. Nel 2008 una poesia di Eugenio Montale dedicata a un amico («Ripenso al tuo sorriso») è stata proposta per commentare il consolante amore per una donna. Nel 2010, nell’analisi dei miti giovanilistici in politica, è stato indicato un discorso di Benito Mussolini, che però era quello con cui il Duce si attribuiva la responsabilità dell’omicidio Matteotti. Ecco, diciamolo, capita. Nel 2015 un quadro di Matisse aveva il nome sbagliato e pure la data. Nell’87 un’opera di Ambrogio Lorenzetti è stata attribuita a Simone Martini. Nel 2009 una sonata di Beethoven è stata attribuita ad Haydn. Nel ’94, in una frase di Alessandro Manzoni, intento è diventato intervento. Suvvìa, capita. E infatti è saltato fuori proprio ieri che uno studente su tre crede che Giulio Cesare sia stato il primo re di Roma e che qual è si scriva qual’è. Cose che capitano, quando si ha questa classe dirigente, e già si staglia la nuova.


Traccie
di Gianni Soria



Silvano Mello



Maturità
http://portoscomic.org/2017/06/23/3633/
Franco Portinari

giovedì 13 gennaio 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio 2011

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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio
appendice alla settimana in vignette: 3 - 10 gennaio2011

ROBERTO FORMIGONI

   Eravamo quattro amici al Tar, che non volevano cambiare il mondo: la spaventosa ottusità del Tribunale Amministrativo Regionale ha purtroppo bocciato le interessanti, rivoluzionarie modifiche in chiave regionale alla legge 194 sull’aborto, volute da Roberto Formigoni. Rischiano ora di tramontare le altre fondamentali riforme prospettate nei mesi scorsi dal Governatore: il divorzio alla lombarda, uno dei cui punti cardine consiste nel cospargere di zafferano gli avvocati dei due coniugi in conflitto, la procreazione assistita alla lombarda, che prevede, tra le altre cose, l’obbligo di indossare il costume da Brighella per medici e biologi coinvolti nel progetto, e le cellule staminali alla lombarda, grazie alle quali sarà finalmente possibile riprodurre organi e, di conseguenza, creare fanciulle con tre o quattro patonze, da presentare al Presidente del Consiglio Berlusconi. Per non parlare, poi, della più importante e discussa tra le innovazioni legislative immaginate dal visionario Governatore Formigoni per la sua amata Regione, anch’essa ferma al palo da tempo: l’eutanasia alla lombarda, basata sull’ascolto di un intero cd di Memo Remigi da parte dell’individuo deciso a farla finita.

UMBERTO BOSSI

   Stanno accadendo fatti inquietanti: nella notte tra il 28 e il 29 dicembre sono stati fatti esplodere dei petardi in una sede della Lega a Gemonio. Ma la cosa più grave è che un enorme numero di fiancheggiatori di questi delinquenti, la notte del 31 dicembre, ha fatto esplodere petardi in tutta Italia, per ore, senza che peraltro la Sinistra stigmatizzasse l’accaduto. A questo punto, appare evidente l’esistenza di un preciso disegno eversivo contro la Lega: è stato appurato, ad esempio, che il senatore Bossi aveva delle cimici. Per quanto riguarda Calderoli, sono state ritrovate solo un paio di piattole, ma le indagini sono ancora in corso. I dispositivi illeciti di rilevamento audio rinvenuti nello studio e nell’abitazione romana di Bossi non hanno suscitato comunque preoccupazione nei vertici leghisti, essendo generalmente incomprensibile anche per i suoi più stretti collaboratori ciò che il senatore dice. Troppe persone, però, come ha sottolineato la segretaria di Bossi, erano a conoscenza di cose che il leader del Carroccio aveva detto solo a lei: alcune settimane fa, infatti, è stato arrestato a Trieste un anarchico insurrezionalista che conosceva a menadito la vera ricetta della cassoeula.


ABI (ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA)
MARIO DRAGHI

   Gentili, educati, sorridenti: abbiamo i mutui più cari d’Europa. Lo rivela l’Associazione dei costruttori edili: per non mortificare i propri risparmiatori in questo momento di crisi economica, le banche italiane fanno loro pagare mediamente 9000 euro in più, su un finanziamento di 150000 in 25 anni. Si tratta di una forma d’incoraggiamento, una delicatezzache,purtroppo,nontuttisonoin grado di apprezzare. “Il nostro è un forte invito all’impegno rivolto ai cittadini – ha sottolineato un dirigente dell’ABI – in un frangente come quello attuale, in cui si registra un grande calo di interesse per la politica, un calo d’interesse per la famigliaeperivalorimorali,noil’interesse cerchiamo di tenerlo il più alto possibile. Dipendesse solo da noi, anche al 15%”. Sono parole che toccano profondamente e commuovono. E poi, bisogna evidenziare un fattore estremamente positivo: una volta i rapinatori cercavano di bloccarli fuori dalle banche, adesso li assumono. Del resto, rieducazione e integrazione, in un Paese civile, sono obiettivi sempre lodevoli. Perché i tassi non scendono? Questa è la domanda che milioni d’Italiani si pongono. “Dite che scendono ? Ma… avete provato a citofonare?”. Questa finora è stata la risposta più convincente dell’ABI.

 CESARE BATTISTI

   L’atteggiamento intransigente del governo brasiliano nel rifiutarsi di consegnare alla giustizia italiana il terrorista Cesare Battisti persiste, nonostante il nostro Premier Berlusconi, come segno di buona volontà, abbia autorizzato l’estradizione di Ronaldinho in Brasile. Lo scambio di prigionieri, purtroppo, è fallito. La diplomazia carioca ha cercato di spiegare ai colleghi della Farnesina che, dietro il diniego del Presidente Rousseff, si nasconde in realtà un atto di cortesia nei confronti del nostro Paese: la percentuale di loschi figuri in giro per l’Italia è già molto alta, il governo di Rio, che ci è profondamente amico, non vuole aggravare la situazione. Si tratterebbe, quindi, solo di un increscioso equivoco. La situazione comunque è in continua evoluzione: dopo che generosamente Piero Marrazzo si è detto disponibile ad incontrare alcuni diplomatici brasiliani nella notte a Tor di Quinto per una mediazione, è trapelata la clamorosa notizia che il Paese Sudamericano sarebbe impossibilitato a restituirci il noto terrorista, in quanto il Battisti risulterebbe essere nipote del Presidente egiziano Mubarak e, di conseguenza, non si può toccarlo senza scatenare una grave crisi internazionale. 

http://1.bp.blogspot.com/_LHQQZyO-HrY/TH4wdBeMIbI/AAAAAAAAC64/yHjryaqZ9wA/s1600/fany.big_smile.png http://1.bp.blogspot.com/_LHQQZyO-HrY/TH4wdBeMIbI/AAAAAAAAC64/yHjryaqZ9wA/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:
World Wild  

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Battisti, Brasile, Dilma, Lula
 I RealitiSCIO***********************************






Gli Italian Galery*******************************

Berlusconi, cachemire, CHI, D'Alema, Signorini


Feltri, Il Giornale, Libero, Sallusti


by PORTOS Comic strip

martedì 21 dicembre 2010

Feltri e Libero

Non leggerlo

Feltri lascia "Il Giornale"
Con Belpietro sarà editore di "Libero"
L'accordo raggiunto nei giorni scorsi. I due, già direttori dei due quotidiani, diventano azionisti del giornale milanese. E puntano a portar via copie a Sallusti

 I due direttori storici dei giornali di destra, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, si coalizzano diventando azionisti di Libero. Feltri, attualmente direttore editoriale del Giornale, e Belpietro, direttore di Libero, saranno anche editori incaricati, ovvero con la responsabilità piena della conduzione del quotidiano milanese. Ne dà notizia l'Editoriale Libero, precisando che l'accordo è stato raggiunto nei giorni scorsi.
Feltri, 67 anni, già direttore dell'Europeo, dell'Indipendente e del Giornale oltre che fondatore di Libero, dal 21 dicembre lascerà dunque la direzione editoriale del Giornale per assumere analogo incarico presso il quotidiano di viale Majno. Feltri è al momento sospeso (per tre mesi) dall'Ordine dei Giornalisti per le false accuse che hanno portato Dino Boffo ad abbandonare la direzione del quotidiano Avvenire.

(continua)
prego si accomodi - fabiomagnasciutti

Editorissimo - Bandanax - L'asino

Ma Facci cosa farà ora? sentitelo in una intervista di un anno fa

mercoledì 13 gennaio 2010

Le caricature di Portos... ma quanto bravo è ?!

Franco Portinari in arte PORTOS.
... alcune delle sue ultime caricature...

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e per finire una vignetta in esclusiva
ECCEZIONALE !!!
UN OMAGGIO ALL' AMICO
UBER
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Etichette: caricature, cartoonist, Genova, Uber,

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[me+c.jpg]
Sopra due autoritratti di Portos .
Il secondo rivela, per chi non lo conoscesse, il Franco Portinari pittore.
L' artista è nato a Milano in Italia (1956)
.
Vive e lavora a Milano in Italia.

Potete trovare le sue belle opere nel suo blog cliccando sull'img
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Le caricature di Portos... ma quanto bravo è ?! (i personaggi più in vista della scena politica visti da Franco Portinari)
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