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giovedì 3 settembre 2015

Milano, Palazzo Reale: "Giotto l'Italia"


La mostra, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio della Regione Lombardia, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dalla casa editrice Electa. Il progetto scientifico è di Pietro Petraroia (Éupolis Lombardia) e Serena Romano (Università di Losanna) che sono anche i curatori dell’esposizione.

La mostra, con allestimento di Mario Bellini, ha un motivo particolare per essere realizzata in Palazzo Reale: esso infatti ancora ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, ove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto venne a realizzare due cicli di dipinti murali, oggi perduti.

Il titolo, "Giotto, l’Italia", intende appunto sottolineare il ruolo rivoluzionario del pittore fiorentino chiamato da cardinali, ordini religiosi, banchieri, dal re di Napoli e dal signore di Milano, in molti luoghi e città d’Italia. Giotto infatti ovunque si sia trovato a lavorare ha avuto la capacità di attrarre fortemente le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio figurativo italiano.






Polittico Baroncelli si ricongiunge al Dio che rientra da San Diego!
foto Cipolletta Raffaele

La mostra a Palazzo Reale riunisce 14 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in una esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di straordinaria attività.

Si attraverseranno dapprima le sale dedicate alle opere giovanili: il frammento della Maestà della Vergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi. Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’altar maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con Dio Padre in trono proviene dalla cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro. Segue poi lo straordinario gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano.
Accanto al polittico è esposto, evento straordinario, il frammento affrescato con due teste di apostoli o Santi, proveniente dalla basilica di San Pietro, opera di Giotto anch’essa commissionata dal Cardinal Stefaneschi.
Il percorso espositivo si completa con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che precedono di poco le sue opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall’omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, che grazie a questa mostra verrà temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone.
Prestiti così straordinari si devono alla collaborazione lungimirante di istituzioni e proprietari, tra cui un ruolo determinante è stato quello dei Musei Vaticani, e al supporto scientifico e tecnico di molti uffici e istituti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

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I grandi capolavori di Giotto a Milano, il backstage della mostra

Dal sito del Ministero dei Beni Culturali:
Giotto, l’Italia è il grande evento espositivo che concluderà il semestre di Expo 2015 a Palazzo Reale di Milano.

La mostra propone al pubblico cosmopolita dei visitatori di Expo di incontrare i grandi capolavori dell’artista
fondatore della cultura figurativa italiana, riunendo 13 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali
 prima esposta a Milano. 

Una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in una esposizione. Ognuno di essi ha provenienza
 accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni
 di straordinaria attività.
Redattore: RENZO DE SIMONE

Informazioni Evento

Data Inizio: 02 settembre 2015
Data Fine: 10 gennaio 2016
Costo del biglietto: 12,00 euro; Riduzioni: 10,00 euro
Prenotazione:Nessuna
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Orario: lunedì: 14.30-19.30;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: dalle 9.30 alle 19.30;
 giovedì e sabato: 9.30-22.30
Telefono: 02 92800821
E-mail: info@milanoguida.com
Sito web: http://www.mostragiottoitalia.it/

Dove

Palazzo Reale
Città: Milano
Indirizzo: Piazza del Duomo, 12
Provincia: MI
Regione: Lombardia



Nota sull'allestimento:

La luce di Giotto tra penombra e altari di ferro
di Mario Bellini
Giotto in mostra a Palazzo Reale di Milano? Una bella sfida. Perché richiede di immaginare
una “messa in scena” dinamica della sua vita e delle sue opere.

Teatro. Una sequenza di stanze, spaziose e “palaziali” fin che si vuole, ma intrinsecamente
estranee allo spirito e all’aura degli edifici di culto per cui i capolavori di Giotto furono
concepiti.

Copione. La vita di successi e grandi commesse di un artista che anticipa il Rinascimento
italiano, chiamato a lavorare da Papi, prelati e benefattori in tutta Italia, tra Padova, Firenze,
Assisi, Roma, Napoli.

Protagonisti. Cinque maestosi polittici da altare (di cui due bifacciali) policromi su fondo
oro, due Madonne, Dio Padre in trono, frammenti di affreschi strappati.

Scenografia. Non trattandosi di un vero teatro, il Palazzo Reale è trasformato per divenire
teatro totale, luogo di incontro e scambio tra gli spettatori (noi) e i personaggi (le opere di
Giotto) con la forza di due poderose macchine sceniche: la luce, in tutte le sue manifestazioni
che includono anche penombra, ombra, oscurità e controllo dei riflessi e del colore. La luce,
dunque, e una materia primigenia: il ferro vivo che si ossida durante la laminazione a 1200
gradi, divenendo elemento nobile, unico e solo a fare da sfondo, incastonatura, basamento
solido che allude agli altari e a fare da superficie connettiva di opera in opera, di scena in
scena, di stanza in stanza, lungo i nostri passi, sotto i nostri piedi.
Nessun colore, nessun tessuto, nessun legno, nessuna morbidezza, nessun marchingegno di
supporto.
Silenzio. Parla la pittura di Giotto, ci guida la luce, ci sorregge il ferro.


Architect
Mario Bellini Architects

Design Team
Mario Bellini  with Raffaele Cipolletta

Project Team
Francesco Savoini

Consultants
Graphic Design: Tassinari / Vetta, via Rossini, 16 Trieste 
Curators: Pietro Pietraroia, Serena Romano

Exhibition fit out
Articolarte S.r.l., Via Delle Marmorelle nuova, 502 Laghetto di Monte Compatri (Roma)

Lighting 

Reggiani Illuminazione S.p.a., Viale Monza, 16 Sovico (MB)

The exhibition, sponsored by the Ministry of the Heritage, Cultural Activities and Tourism and the City of Milan–Culture, and devised by Éupolis Lombardia to a scholarly project by Pietro Petraroia and Serena Romano, who are also the curators, it is produced and organized by Palazzo Reale and the publishing house Electa. The exhibition is an outstanding chapter in Expoincittà, the calendar of events part of the city’s cultural life during the Expo semester. Giotto, l’Italia is the major exhibition that will conclude the semester of Expo 2015 at the Palazzo Reale in Milan.
The exhibition offers the cosmopolitan public of visitors to Expo the opportunity to view the great masterpieces of the founder of Italian figurative culture, Dante Alighieri’s alter ego in the field of painting, bringing together 13 works, mostly on panel, none of which have ever been exhibited in Milan before. A sequence of masterpieces never presented in a single exhibition.
The provenance of each is established so that together they document Giotto’s travels through the Italy of his time during some forty years of outstanding achievement.
The exhibition is guided by a prestigious Scholarly Committee comprising the directors of Italian institutions that over the years not only have contributed to the preservation and protection of Giotto’s works, but have also to a very remarkable degree enlarged our knowledge and scholarly and technical understanding of the master’s painting, with internationally significant and advanced studies and contributions.
The Committee consists of the president Antonio Paolucci and Cristina Acidini, Davide Banzato, Giorgio Bonsanti, Caterina Bon Valsassina, Gisella Capponi, Marco Ciatti, Luigi Ficacci, Cecilia Frosinini, Marica Mercalli and Angelo Tartuferi.

The exhibit design is by Mario Bellini.
http://www.bellini.it/exhibitions/Mostra_Giotto.html

Giotto, l'Italia
2.9.2015 – 10.1.2016
Palazzo Reale, Milano

lunedì 17 settembre 2012

Il Louvre e la Vela di Bellini e Ricciotti

On September 18th 2012, at the presence of President François Hollande, the new Department of Islamic Arts at Louvre designed by Mario Bellini will open.
 More information available at:
http://www.louvre.fr/le-nouveau-departement-des-arts-de-l-islam

Particolare della copertura  e della facciata  in vetro: sullo sfondo il fronte settecentesco della Cour Visconti

Un nuovo capitolo nella storia del Museo del Louvre. A scriverlo,  è l'architetto italiano Mario Bellini insieme al collega francese Rudy Ricciotti. L’ampliamento, di quasi 4.600 mq, ospiterà il dipartimento dell’Arte Islamica. Sarà inaugurato il 18 settembre alla presenza del presidente francese François Hollande ed aperto al pubblico il 22settembre.
 L’occasione è la realizzazione della sezione delle Arti Islamiche, all’interno della settecentesca Corte Visconti, disegnata dall’italiano Mario Bellini insieme al francese Rudy Ricciotti. L’elemento chiave del progetto, è una grande copertura semitrasparente, un'architettura elegante e leggera, una membrana attiva formata da migliaia di scaglie triangolari stratificate con maglie di metallo dorate ed argentee, un' ALA DI LIBELLULA come ama definirla lo stesso Bellini.

Gli autori hanno voluto ricostruire un’atmosfera, fatta di luci filtrate, “veli” sovrapposti che attenuino la percezione dell’esterno, suggerendo scorci e punti di vista sempre diversi, capaci di evocare mondi apparentemente lontani. Il risultato è un “foulard” sospeso nel vento (definizione di Ricciotti).

La grande copertura che ospita la nuova sezione del celebre museo parigino.
 L’intervento occupa la Cour Visconti. Come far convivere la modernità del nuovo con le vecchie facciate settecentesche del cortile Visconti? La soluzione di Bellini è stata questa struttura che sembra ondeggiare nell’aria, leggera e trasparente, che permette di guardare e di essere visti dal resto del museo. «Si vede come attraverso un’ala di libellula»; tutto è stato studiato perché entri abbastanza luce per poter apprezzare le opere e non troppa per poterle rovinare.


Tre piani e 4.600 metri quadrati di nuovi spazi espositivi accoglieranno la favolosa collezione di Arti dell’Islam, che finora si vedeva poco, perché non  c'era sufficiente spazio espositivo.
Oltre al cotrtile, il resto, un secondo piano e un terzo per i servizi, si sviluppano sottoterra. E qui c’è stata anche una grande sfida tecnica, perché si sono dovute abbassare di otto metri, le fondamenta del palazzo, con la Senna a due passi.

«La vela disegnata dagli architetti Mario Bellini e Rudy Ricciotti non è un' aberrazione, corrisponde alla storia di questo luogo". Dedicare nuove sale alle arti islamiche è una risposta al cosiddetto "scontro delle civiltà? È una delle prime iniziative che ho chiesto di lanciare quando l' allora presidente Chirac mi nominò, nel 2001. Era qualche mese prima dell' 11 settembre, ma già mi sembrava una priorità dissipare l' ignoranza che esiste sul mondo dell' Islam. Il Louvre ha oltre 18 mila opere, dal VII secolo fino al XIX secolo, dalla Spagna all' India. È un cantiere inedito».
Henri Loyrette

Notevoli i costi, il totale dei lavori è pari a circa 98 milioni di euro ma solo 1,5 è stato versato dalle casse del museo; la Francia ne ha messi 31 ed il resto, la maggior parte della somma, è stata donata  da mecenati e Stati stranieri tra cui Marocco, il Kuwait, l’Oman e l’Azerbaigian. Il privato più generoso (17 milioni), è la fondazione del principe Alwaleed Bin Talal Bin Abdulaziz Alsaud, della famiglia reale saudita.
Tutte le informazioni sul nuovo dipartimento dell' Arte dell' Islam, architettura , cantiere, collezioni, mecenati sul sito del Louvre QUI
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Foto di Raffaele Cipolletta, architetto dello staff di  Mario Bellini.

Fonti:
Press Conference, Presentation of Department of Islamic Arts, Louvre, 4th January 2012
Icona documento 'Formato PDF'REUTERS
Icona documento 'Formato PDF'ANSA
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PS: in edicola Interni Magazine 623
Luglio-Agosto 2012
“La difficoltà maggiore per l’architetto è quella di emozionare e dare significato, nascondendo l’immenso sforzo progettuale e costruttivo che sta dietro all’opera”. Poche parole che sintetizzano la sfida che sta dietro a ogni progetto. A pronunciarle è Mario Bellini, protagonista delle monografia di questo numero.

la copertina


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