lunedì 29 novembre 2010

Saviano: resto qui, perchè mi piace la costituzione italiana.

“Vieni via con me”- 3a puntata
La media, secondo l'Auditel, è stata di 9.671.000 spettatori. Ancora una volta si tratta del programma più visto della prima serata di ieri e la cosa più sorprendente è che la puntata è stata piena di "difficoltà", passando dai rifiuti di Napoli, alla criminalità, ai problemi degli handicappati.
Ma il programma di Fazio e Saviano continua a raccogliere audcience da partite della nazionale di calcio (quelle importanti, perché le altre le ha già superate).
Fazio - Saviano - endemol - PORTOS Comic strip

Raccolta differenziata ai tempi dei Borboni.

Il monte più alto d’Europa è il Monte Bianco: 4810 metri. Il monte più alto del mondo è l’Everest, con i suoi 8848 metri. Ma se noi immag­i­nas­simo una mon­tagna fatta con i rifiuti ille­gali super­erebbe la somma dei due, e di molto: qual­cuno ha cal­co­lato che avrebbe una base di tre ettari e sarebbe alta più di 15mila metri. Quest’immensa mole è una preziosa fonte di red­dito per la crim­i­nal­ità orga­niz­zata e questo spiega per­ché in Cam­pa­nia la sto­ria dell’immondizia las­ci­ata a mar­cire per strada è, purtroppo, una sto­ria infinita.
Gli ispet­tori europei sono arrivati a Napoli e ci hanno detto quello che i napo­le­tani sape­vano già: e cioè che nulla è cam­bi­ato rispetto a due anni fa. In realtà è peg­gio. L’emergenza dura dal 1994. E’ moltissimo tempo. Vuol dire che un ragazzo che oggi ha 16 anni è cresci­uto con l’idea che i sac­chetti di plas­tica abban­do­nati sui mar­ci­apiedi sono la nor­mal­ità, come lo è il caldo d’estate e il freddo d’inverno. I cas­sonetti rego­lar­mente svuo­tati, invece, sono un’eccezione.
In questa terra la rac­colta dif­feren­zi­ata è un sogno. Tranne che in pic­cole isole felici, non viene fatta mai. Quella non dif­feren­zi­ata dovrebbe essere — per legge — al mas­simo il 35%. Qui arriv­i­amo all’84%.

Matteo Bertelli
E pen­sare che erano stati per primi i Bor­bone a lan­ciare la diver­si­fi­cazione dei rifiuti. Sem­bra incred­i­bile, ma così recita un editto di Fer­di­nando II: “Gli abi­tanti devono tenere pulita la strada davanti alla casa usando l’avvertenza di ammon­tic­chiarsi le immon­dezze al lato delle rispet­tive abitazioni e di sep­a­rarne tutt’i fran­tumi di cristallo o di vetro che si tro­ver­anno ripo­nen­doli in un cumulo a parte”.
Quello che i Bor­bone sape­vano, le giunte di cen­trosin­is­tra e di cen­trode­stra, i com­mis­sari stra­or­di­nari, da Ras­trelli, a Bas­solino, da Berto­laso a De Gen­naro, non hanno più saputo. Tutti hanno provato a risol­vere il prob­lema, ma nes­suno ci è rius­cito. A Napoli sem­bra impos­si­bile ciò che riesce a Milano, Bologna e Gen­ova per­ché la regione è pri­gion­iera di un gigan­tesco cir­colo vizioso. Il ciclo è basato sull’occupazione del ter­ri­to­rio: si met­tono i rifiuti in una dis­car­ica, la dis­car­ica si riem­pie, viene chiusa o seques­trata per ver­sa­menti di mate­ri­ali tossici, i camion si fer­mano, si cerca l’ennesima dis­car­ica, la popo­lazione protesta, la spaz­zatura resta a terra e spesso viene addirit­tura bru­ci­ata, con peri­coli seris­simi per la salute. Tra Giugliano, Vil­lar­icca e Qualiano c’è una terra dei fuochi, dove i clan paga­vano 50 euro per ogni cumulo di immon­dizia messo al rogo.
Si è ten­tato di risol­vere il prob­lema con gli incener­i­tori, che dovreb­bero per legge pro­durre ener­gia, ma per fun­zionare al meglio devono essere ali­men­tati da ecoballe che nascono dalla rac­colta dif­feren­zi­ata, in cui l’umido è elim­i­nato. Non è così, nat­u­ral­mente, e la Cam­pa­nia è invasa dalle ecoballe, che ne hanno addirit­tura mod­i­fi­cato la geografia e che sono poten­ziali bombe eco­logiche. Non si sa cosa con­tengano, l’umido fer­menta, potreb­bero spri­gionare gas peri­colosi. Bisognerebbe aprirle, smon­tarle e ricom­porle, ma la ver­ità è che ci vor­ranno 56 anni per smaltirle tutte. Sem­pre che sia pos­si­bile.
Tutta questa inca­pac­ità è costata ai cit­ta­dini 780 mil­ioni di euro all’anno, in emol­u­menti, con­sulenze, affitti degli immo­bili: circa 8 mil­iardi di euro in 10 anni, quasi una finanziaria. Tutti hanno perso, ma qual­cuno ha guadag­nato, e parec­chio. Nel 2009 le eco­mafie hanno fat­turato oltre 20 mil­iardi di euro: un quarto dell’intero fat­turato della crim­i­nal­ità orga­niz­zata.
Il grande busi­ness dei clan è quello dei rifiuti tossici: hanno trasfor­mato la Cam­pa­nia nel sec­chio dell’immondizia delle imp­rese del Nord: la mon­nezza di Napoli è la mon­nezza di tutta l’Italia. Ricor­diamo­celo, ogni volta che il Nord chi­ude le porte come se fosse un prob­lema del Sud. Smaltire un rifi­uto spe­ciale costa moltissimo, fino a 62 cen­tes­imi al chilo, i clan sono capaci di offrire un prezzo di 9/10 cen­tes­imi. Un risparmio dell’80 per cento che mette a tacere la coscienza di tanti impren­di­tori. Il trucco è nella bolla di accom­pa­g­na­mento che viene fal­si­fi­cata, per cui il rifi­uto come per magia non è più tossico, o nel mis­ce­lare i veleni ai rifiuti ordi­nari, in modo da diluirne la con­cen­trazione tossica. Il mec­ca­n­ismo è tal­mente malato che a volte il com­posto viene trasfor­mato in fer­til­iz­zante: così la malavita incassa i soldi due volte con lo stesso veleno.
Decine di inchi­este giudiziarie tes­ti­mo­ni­ano l’avvelenamento delle terre del Sud. Ne elenco alcune: nel 2003 si sco­pre che ogni set­ti­mana 40 Tir ricolmi di rifiuti sver­sano cad­mio, zinco, scarto di ver­nici, fanghi da depu­ra­tori, plas­tiche varie, arsenico e piombo nel napo­le­tano e nel caser­tano; nel 2006 la Procura di Santa Maria Capua Vet­ere accerta che tra Villa Literno, Castel­volturno e San Tam­maro, ven­gono scar­i­cati i toner delle stam­panti d’ufficio della Toscana e della Lom­bar­dia. Il ter­reno è pieno di cromo esava­lente. L’inchiesta “Eldo­rado” del 2003 ferma un traf­fico illecito di rifiuti peri­colosi, che da Sud sono spediti in Lom­bar­dia per essere “mis­ce­lati” con terre di spaz­zatura delle strade milanesi e altri mate­ri­ali, per pas­sare poi come rifiuti non peri­colosi smaltiti in una dis­car­ica pugliese. La Procura di Napoli ordina nel 2007 il seque­stro di 5 aziende del Nord per traf­fico illecito di residui di lavo­razioni siderur­giche.
Così il sot­to­suolo della bella, dolce, fer­tile Cam­pa­nia è diven­tato un fango nau­se­abondo e peri­coloso: a Giugliano della Cam­pa­nia, in local­ità Schi­avi e Tre Ponti, ci sono 590 mila ton­nel­late di fanghi e liquami con­te­nenti amianto e tri­cloruro di eti­lene; a Pia­nura tra il 1988 e il 1991 sono stati sver­sati i seguenti rifiuti prove­ni­enti dall’Acna di Cengio:1 mil­iardo e 300 mil­ioni di metri cubi di fanghi;300 mila metri cubi di sali sod­ici; 250 mila ton­nel­late di fanghi velenosi a base di cia­nuro; 3 mil­ioni e mezzo di metri cubi di peci nocive con­tenti dios­sine, ammine, com­posti organici derivanti dall’ammoniaca e con­te­nenti azoto; nelle cam­pagne di Acerra tra il 1995–2004 sono stati nascosti 1 mil­ione di ton­nel­late di fanghi indus­tri­ali prove­ni­enti da Porto Marghera e 300 mila ton­nel­late di sol­venti cloru­rati.
E questo solo per citare alcuni esempi. Non c’è da mer­av­igliarsi se l’agricoltura è crol­lata a picco, se i frutti spun­tano malati, se le terre diven­tano infer­tili. Soprat­tutto non c’è da mer­av­igliarsi se aumen­tano malat­tie e tumori. E’ quello che suc­cede, nel silen­zio gen­erale. Il can­cro, in Cam­pa­nia, non è una sven­tura, una trage­dia ine­lim­inabile, ma il frutto di una scelta sci­agu­rata dell’imprenditoria crim­i­nale.
Le malat­tie legate alla pre­senza di rifiuti tossici sono una piaga silen­ziosa, dif­fi­cile da mon­i­torare ma asso­lu­ta­mente evi­dente. Una ricerca del 2008 dell’Istituto supe­ri­ore di San­ità nelle province di Napoli e Caserta cer­ti­fica un aumento della mor­tal­ità per tumore del pol­mone, fegato, stom­aco, rene e vescica e di mal­for­mazioni con­gen­ite. Questi sono più numerosi vicino ai siti di smal­ti­mento ille­gale. Anche l’Organizzazione Mon­di­ale della San­ità parla di un aumento ver­tig­i­noso delle patolo­gie di can­cro in questa zona: la per­centuale è più alta del 12% rispetto alla media nazionale.
Ecco, questo è lo stato in cui 16 anni di emer­genze irrisolte, di impotenza dello Stato e di potere crim­i­nale hanno ridotto la Cam­pa­nia. Non ci si è mai davvero occu­pati della bonifica delle terre malate. E il para­dosso è che già ci sono pronte le mire della crim­i­nal­ità. Col­oro che hanno con­tribuito a inquinare la terra, ora inten­dono guadag­narci ancora bonif­i­can­dola.
Eppure la fine dell’emergenza è stata annun­ci­ata per ben sette volte dal nos­tro capo del gov­erno: era già risolta nel luglio di due anni fa.
Dopo decenni di crisi dei rifiuti, di napo­le­tani iden­ti­fi­cati con la spaz­zatura, della perdita di ogni sper­anza di veder cam­biare la pro­pria città, mi viene in mente Eduardo che recitava: “È cos’è niente. Ci siamo abit­uati a dire sem­pre è cos’è niente. Ci lev­ano il diritto della vita, ci tol­gono l’aria: è cos’e niente.” Temo che a forza di sen­tircelo dire rischi­amo di diventare anche noi cose ‘e niente.
© 2010 Roberto Saviano/ Agen­zia Santachiara
Pubblicato il: 23 novembre 2010 da: redazione

La Bomba
Falliti tutti i tentativi di non proliferazione la questione dei rifiuti in Campania rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba non solo ecologica ma anche politica. Uber


Giannelli http://www.corriere.it/ 

Restare o andarsene. 

Fazio: vado via perchè sento che tra un attimo saranno tutti antibersculiani

Saviano: io resto qui  per vedere cosa succede dopo

Fazio: vado via perche può darsi dopo non succede proprio niente

Saviano: resto qui perchè voglio scoprire cosa aveva da ridere Antonio Iovine l'hanno arrestato

Fazio: vado via perchè voglio stare in un posto dove le prostitute si chiamano prostitute e le escort sono s olo un vecchio modello della ford

 Saviano: vado via    perchè  quelli di destra dicono che sono di sinistra e quelli di sinistra  che sono di destra

Fazio: vado via perchè non ne posso più di sentire delle code tra Barberino del  Mugello e Roncobilaccio ...Basta... si sa

Saviano: resto qui perchè un giorno o l'altro voglio arrivare da Salerno a Reggio calabria   in autostrada    con una escort .. la macchina!

Fazio: vado via perchè ormai è chiaro Cassano va via

Saviano: resto qui perchè quest'anno il Napoli va in Champions league

Fazio: vado via perchè secondo indiscrezioni Pupo ed Emanuele Filiberto potrebbero scrivere un'altra canzone
resto qui perchè dovrebbero andare via quelli che questo paese lo hanno rovinato


Fazio: resto qui perchè qui ci sono tutti i miei amici come quelli che sono venuti qui stasera

Saviano: vado via perchè questo paese ha perso una città L'Aquila

Fazio: resto qui finchè non si potrà fare una passeggiata nel centro dell?Aquila ricostruito

Saviano: vado via perchè mi hanno spiegato che cos'è un governo d'armistizio.. ma non l'ho capito...

Fazio: vado via perchè c'è mancato pochissimo che cantassero di nuovo Giovinexzza ma proprio pochissimo

Saviano:  resto qui perchè Masi mi ha telefonato e mi ha detto che ne dobbiamo fare altre quattro...

Fazio: resto qui perchè Masi anche se non mi ha telefonato m'ha detto che ne dobbiamo fare altre 8

Saviano: resto qui perchè non me ne scappo

Fazio:  vado via perchè non voglio sapere più niente del delitto di Avetrana

Saviano: resto qui perchè bisogna parlare d'altro

Fazio: resto qui perchè forse si libera un posto... all'Inter da allenatore ... forse

Saviano: resto qui perchè mi piace la costituzione italiana
                            
Fazio: vado via insieme a te perchè tra poco piove e dobbiamo lasciare il palco libero

(video)

Vauro http://www.vauro.net/



Maroni en plein
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

Dopo un lungo giro, poteva mai mancare qui? E live. Tra l'altro c'è anche questa.
Mi consta poi segnalare Corrado Guzzanti, che ormai mi fa persino l'effetto Benigni, mi fa commuovere (quella del Fini futurista e perciò prefascista, per me è la migliore).
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/



I dissidenti : 

 Vauro
http://img21.imageshack.us/img21/33/vauro25111014.jpg

Il suo suc­cesso tele­vi­sivo ha destato qualche invidia. Saviano in tivù fa venire le Gomor­roidi, come dice Vauro?
«Las­ci­amo stare, dai. “Ma io già l’ho detto molto prima…”, “Ma io l’ho scritto nell’89″, “Ma è troppo lento, troppo veloce, troppo tele­vi­sivo, troppo poco tele­vi­sivo”. Sono com­menti che sento tutti i giorni. Un po’ ne sof­fri, poi finisce che ne ridi. Veder nascere la bile per­ché gra­zie alla tele­vi­sione arrivi a tante per­sone che in genere igno­rano certi argo­menti, in fondo, ti dà soddisfazione».




non ci vengo via

non ci vengo via
non è una vignetta, è uno sfogo
non mi piace vieni via con me e mi dispiace che non mi piaccia
ma non posso farci nulla
sono laico, ateo o agnostico secondo l'umore e non solo riguardo agli dèi o alle chiese
non mi piacciono i santi né l'idea stessa di santità
così non mi piace sentire applaudire tra un motto e l'altro uno spento guzzanti (che ammiro molto) solo perché è guzzanti, per così dire, sulla fiducia, al quale si perdonano battute da caserma sull'altezza di brunetta, che dette al bagaglino sarebbero roba da qualunquisti, razzisti e chissà cos'altro
viene in mente petrolini nei tre minuti di follia magica di nerone, bravo, grazie
non mi piace un premio oscar così distante dal benigni che amavo in l'altra domenica o berlinguer ti voglio bene, schiavo di un personaggio, che a mio parere non ha più voglia di rappresentare, costretto a citare dante per sottolineare la sua "maturità"
a quel benigni non credo sarebbe molto simpatico l'odierno premio oscar, a me non lo è
non mi piace infine chi si pone come depositario di verità, una verità firmata endemol
detto questo, faccio mie tutte le istanze del programma, ma lo erano già da molto tempo

fabiomagnasciutti
http://fabiomagnasciutti.blogspot.com/

“Vieni via con me”- 4a puntata

Andiamocene tutti - Paolo Lombardi -

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges


***

***
Grazie Saviano di averci dato queste 4 puntate  http://1.bp.blogspot.com/_LHQQZyO-HrY/TH4wdBeMIbI/AAAAAAAAC64/yHjryaqZ9wA/s1600/fany.big_smile.png

domenica 28 novembre 2010

La disavventura di Emilio Fede al ristorante.

"Sono stato aggredito nel ristorante 'La Risacca 6' di Milano da un imprenditore, ma non so assolutamente il perche'. Ho ricevuto due pugni in testa e in faccia".
"I 'coraggiosi' del ristorante non hanno visto niente - commenta ironico Fede - Io conosco da qualche tempo la persona che mi ha colpito - dice - e' un industriale farmaceutico con il quale, pero', non ho avuto grandi frequentazioni. Ne' ho mai discusso con lui in passato. Risalendo a screzi con questa persona, forse una sera mi ha invitato a cena e non sono andato".(Emilio Fede)
Emilio Fede - PORTOS Comic strip


  • L’industriale Giuliani malmena Emilio Fede. A questo punto superflue le primarie del Pd.

  • L’aggressore di Fede è il proprietario dell’Amaro Giuliani. L’ennesimo imprenditore che si è sporcato le mani.

Dopo l'amaro, il grappino - Haldeyde

GRIECO http://www.coriandoli.it/

  • Emilio Fede ha ricevuto due pugni in testa. Ma per funzionare avrebbero dovuto essere dispari.
  • (Berlusconi, Belpietro, Capezzone e adesso Fede. Se ho capito lo schema, il prossimo bersaglio è Uan)
  • Fede ha detto che l’aggressore è “un amico di amici”. E allora ti è andata bene.



Tomas

PORTOS Comic strip

nico pillinini
L'AMARO ... IN BOCCA
Di solito al ristorante - se chiedi un amaro - ti portano un bicchierino di liquore scuro ed amarognolo.
Ma se cerchi di trombarti la moglie del produttore, l'amaro te lo porta direttamente lui, sottoforma di cazzottoni in faccia.
Dal produttore al consumatore !!
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com
Testi da Spinoza Chiacchiere e digestivo
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Emilio Fede picchiato al ristorante

"PICCOLI E GRANDI"

Un saluto dall'amico Agim Sulaj... "Piccoli e grandi"
"Piccoli e Grandi"- Agim Sulaj


Figli miei


Figli miei adorati e desiderati,
figli avuti dalle ore dell'amore,
figli cresciuti al calore
del sole nei giorni lontani,
nelle lunghe notti vegliati,
e infine donati alla vita,
al mondo degli uomini,
per sempre e comunque legati.




I miei ragazzi


I miei ragazzi giocano
e li osservano i miei occhi,
i miei ragazzi crescono
e corrono le mie parole.


I miei ragazzi partono
e s'allontana la mia mano,
ma li segue nel viaggio
il soffio del mio respiro.

 di Giacomo Ciacciarelli

La splendida opera di Agim è una rielaborazione dell'Uomo di casa con la presenza del figlio.
Figlio, figli ... quanto li amiamo ed in loro riponiamo tutte le nostre aspettative, il nostro amore , le nostre speranze... ma preferisco lasciar parlare le parole dell'amico poeta Jimmy.

venerdì 26 novembre 2010

Sui tetti...studenti, ma non solo...


ITALIAN TOP UNIVERSITY
Grandi proteste in tutta Italia contro la riforma Gelmini.
E' il caso di dire che l'occupazione dei tetti sta facendo "scuola".

Pubblicato da uber Uber Humour
Etichette: cultura, GELMINI, RIFORMA SCOLASTICA, scuola




PORTOS Comic strip


Operai sui tubi
Studenti sui tetti


Di Ferdinando Camon (25 nov. 2010 )


Ieri, fino a sera, pareva che tutta l’Italia fosse salita sui tetti, sui camini, sulle torri: studenti, operai, politici, sindacalisti. A Porto Marghera gruppi di operai stavano sui condotti aerei del Petrolchimico, a 150 metri da terra, anche donne, e visti in controluce, alti nel cielo, piccoli sugli immensi condotti della fabbrica, si muovevano come formiche sui rami. Minacciavano di non scendere finché non avessero avuto, che cosa? soldi? aumenti? carriera? No: risposte. Era in atto (è ancora, non può dirsi conclusa) una lotta tra i lavoratori della Chimica, che chiedono assicurazioni sulla stabilità del lavoro e sulla permanenza del polo industriale (che non venga ridotto soltanto a un  polo commerciale o logistico) e le autorità di tutti i livelli, alti e bassi, che evitavano di rispondere. Col megafono, o via radio, o postando i loro audio in Internet, gli operai dicevano: “Non scendiamo se prima non abbiamo risposte”. Sapevano che le offerte di acquisto e rilancio dell’azienda scadevano nel silenzio. Non sono operai giovani, come quelli che proprio qui erano gasati dalla predicazione di Potere Operaio, quando un terzo di secolo fa collaudava la propria presa sulle classi in sofferenza. Qui adesso ci sono operai di oltre mezzo secolo di età, che han lavorato per un quarto di secolo. Se son saliti sui tubi, al vento e alla pioggia, vuol dire che sentono la loro vita come buttata via. Fallita. Qui non si tratta di partiti politici, ma di vite umane. Perché questa protesta, e le altre proteste che scoppiano in giro per l’Italia, da Nord a Sud, ci han colti di sorpresa? Perché l’informazione non segue i problemi del lavoro e dello studio, della condizione operaia e studentesca. Segue il dibattito politico, la crisi del governo, le polemiche sul mondo della cultura, la Rai, Ballarò, Anno Zero, Vieni Via Con Me, Ruby e Sarah. Queste sono cose eccitanti, che fan nascere un dibattito interessante, erudito, intellettuale. C’è una certa “eleganza” in quelle informazioni, in quelle polemiche. Mentre gli operai sui tubi in aria non sono eleganti, sanno di miseria, di lunario sbarcato male, di problemi del vecchio operaiato. È rispuntato perfino il poeta-operaio Ferruccio Brugnaro, che per l’occasione ha scritto una delle sue poesie grezze, dure, aspre, dove i corpi sono “martoriati”, la speranza è “tradita da secoli”, e di fronte allo “sfruttamento bestiale” stanno “profitti banche cattedrali”. Anche gli studenti sono il rigurgito di problemi stravecchi, che non sono stati mai risolti, anzi nemmeno impostati. A Pisa son saliti sulla Torre Pendente, a Roma sul Colosseo, a Torino sulla Mole Antonelliana, a Palermo sui palazzi del governo regionale, a Sassari sul tetto del Rettorato. Se ieri avessimo sorvolato l’Italia su un piccolo aereo da turismo, di quelli che strisciano a bassa quota, avremmo visto i tetti formicolare di proteste da Venezia a Palermo. Gli studenti alzavano cartelli che dicevano: “Meno università uguale più ignoranza e meno crescita”. È il problemaccio di far fronte alla crisi con i ciechi e spietati e traumatici “tagli lineari”: se si deve togliere, si toglie la stessa fetta a tutti. Ma per alcuni quella fetta è il superfluo, per altri (questi, che protestano) è la vita. Con questi tagli, può darsi che chi stava benissimo stia semplicemente bene. Ma chi stava male, ora muore. Per gli operai di Marghera, la questione è vita o morte. Per gli studenti, la questione è che una scuola e una università depauperate e immiserite li introducono a una vita buia, incolta, perdente in confronto alle generazioni coetanee d’Europa, una vita  che è una sottospecie della morte. Mentre scrivevo questo articolo, sentivo che il sindaco di Venezia stava cercando il ministro. Alla fine l’ha trovato e si son parlati, il ministro ha prolungato le trattative per la salvezza dell’azienda, e gli operai son scesi. Una telefonata tra potenti ha, non dico risolto, ma congelato la situazione. Ma quegli operai sui tubi aerei, e quegli studenti sui tetti, non eran già telefonate urlanti?

Paride Puglia PUNCH


due mele o poco più - fabiomagnasciutti
scappa - fabiomagnasciutti

l'ove  - fabiomagnasciutti

Enrico Bertuccioli (EBERT)







Bucnic  Inserto Satirico

Chi protesta - MAX [fra parentesi]
A buon ricercator - Marco Car INSERTO SATIRICO



http://img146.imageshack.us/img146/2402/vauro25111012.jpg
VAURO Le vignette di Vauro


Franco Stivali

Umberto Romaniello


Paride Puglia PUNCH

Giannelli http://www.corriere.it/




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da Marilena Nardi

Fine vita

Purtroppo, a distanza di alcuni anni, nonostante i casi di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro, ancora non esiste una legge che prenda in considerazione le disposizioni dei malati ( o futuri malati) e ancora, per il governo, non si può morire in pace. ( vignetta per l'articolo del Fatto di Roberta Zunini)

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/




Cari Amici,
su Repubblica di ieri e sul Fatto di oggi, sono ampiamente raccontati i tagli che il governo intende fare ai contributi del 5 x 1000.
Si vuole imporre un tetto massimo da devolvere alle associazioni dedite alla ricerca, al volontariato, ecc. (100 milioni anziché i 400 raccolti) dirottando altrove i fondi raccolti.

In previsione rimangono però gli acquisti militari (elicotteri AW-139, 131 cacciabombardieri F35, 41 eurofighter)...
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/


"Guerra e produttori di armi contano più di volontari, di famiglie colpite dalla crisi, di anziani e disabili non autosufficienti" - Marco Granelli, presidente di CSVnet (coordinamento nazionale dei centri di servizio del volontariato)

giovedì 25 novembre 2010

La crisi Irlandese mette a rischio l'euro ... si teme un effetto domino

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Empy Irish Pot
By Martin Sutovec, Slovakia
La situazione dell'euro è «eccezionalmente» seria, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel a una conferenza a Berlino. La Merkel ha sottolineato che l'Irlanda è causa di «grande preoccupazione», perché dimostra che la crisi finanziaria ed economica globale non è ancora finita. Ha poi definito «positivo» il meccanismo del piano di aiuti messo a punto dall'Europa, anche se Dublino - ha avvertito - dovrà fare scelte dure di austerity per ottenere la concessione degli aiuti. Per il cancelliere la crisi dell'Irlanda è «diversa» da quella greca ma «non meno preoccupante».fonte
http://jeffreyhill.typepad.com/.a/6a00d8341d417153ef0147e015ce3f970b-550wi
Dottore Quanto mi resta? - Paul Thomas from The Daily Express



Si salvi chi può!
Paride Puglia PUNCH

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Next In Line After Ireland
By Olle Johansson, Sweden

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EURO
By Christo Komarnitski, Bulgaria

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Irish debt
By Frederick Deligne Nice-Matin, France

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EU Vs Ireland
By Martin Sutovec, Slovakia 
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Irish debt crisis
By Jimmy Margulies, The Record of Hackensack, NJ

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Euro in troubled water
By Arend van Dam
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Martin Rowson on the Ireland bailout
Martin Rowson - The Guardian
As Cameron and Osborne bail out their balloon, the pope takes flight from his former line on condoms

Irlanda - TOTO' CALI' http://totocali.blogspot.com/

      22.11.10: Steve Bell on the Ireland bailout
      The Ireland bailout
      Steve Bell

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Brian Cowen has rubbished accusations that the government had surrendered Ireland's sovereignty
Steve Bell

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Poor Europe - Chappatte in "International Herald Tribune"

*
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Rischio internazionale -Dave Brown -The Indipendent


http://www.independent.co.uk/multimedia/archive/00500/cartoon221110_500578a.jpg
Dave Brown -The Indipendent
STATI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI ... E NON SOLO
Ci mancava solo l'Irlanda !!
L'Europa si mobilita per salvarla
... e per salvare sè stessa
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com