martedì 1 dicembre 2009

Diverse accelerazioni.


Il CERN torna attivo grazie ai Fisici (precari) italiani. Licenziati.

Il Cern; i Fisici precari.MAURO BIANI
Da Mamma! il pezzo di Acquaviva:


Perdonateci il tecnicismo: l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e' nella merda fino al collo

La Svizzera accelera le particelle, l'Italia i licenziamenti

Dopo le promesse alla vaselina di baffetto Mussi, ora arriva la sonora inculata del "professor" Brunetta
26 novembre 2009 - Ulisse Acquaviva
Precari Inside
Non riusciremo mai a riavere la gloria che ci ha portato Enrico Fermi, e allora tanto vale chiudere bottega. Forse e' stato questo il pensiero che ha spinto l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a sposare la linea dura del ministro Brunetta.
Accelerare le particelle era troppo costoso, e cosi' all'INFN hanno deciso di accelerare i licenziamenti dei precari categorizzati come "stabilizzandi" dal Ministro Mussi, che dal prossimo luglio diventeranno talmente stabili da non muoversi di casa. E' cosi' che uno di loro ha deciso di lanciare un appello accorato a www.mamma.am a dimostrazione della grande fiducia riposta nel TG1.
Questi poveri fessi che preferiscono denudare gli atomi e non le veline o i trans ci hanno spiegato che non avranno nemmeno il mezzo gaudio del mal comune: in altri enti come l'Istituto Superiore di Sanita' o l'Istituto Nazionale di Geofisica gli "stabilizzandi" si sono visti rinnovare il contratto per 2 anni, ma ai fisici nucleari sono arrivate lettere di licenziamento ai sensi delle "norme vigenti in materia", che pero' altrove "vigono" diversamente.
Noi facciamo informazione e non politica, e quindi possiamo fare ben poco per questi topi di laboratorio puniti per non essere zoccole di palazzo. Ma quello che vogliamo mettere in chiaro per rendere giustizia ai precari della scienza e' che la ricerca sulle particelle scientifiche non serve a farsi pugnette guardando i protoni nudi che vagano sullo schermo del computer.
Basta documentarsi un attimo per scoprire che gli studi sulle particelle sono utilizzati per studiare l'assimilazione dei farmaci, datare e restaurare i reperti archeologici, studiare la struttura dei materiali, l’inquinamento delle citta' e i vulcani.
I fasci di protoni servono anche per trattare i pazienti affetti da tumori all'occhio, e la situazione all'istituto sara' molto difficile senza le competenze dei ricercatori mandati a casa... ma in fondo a noi che cazzo ce ne frega di tutta 'sta roba? L'importante e' avere il ponte di Messina per farci una bella passeggiata vista mare, e che alle robe pallose ci pensino Zichichi e gli svizzeri.

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